Speciale – 25 anni di Game Boy

Il 21/04/2014 è stato raggiunto il traguardo dei 25 anni da quando Nintendo ha introdotto sul mercato giapponese quella che sarebbe poi diventata “la” console portatile per eccellenza: il Game Boy.

Ideato da Gunpei Yokoi, tra le altre cose ideatore anche dello sfortunatissimo Virtual Boy, che gli costò il licenziamento dalla stessa Nintendo, il Game Boy, nonostante non fosse la prima vera e propria console portatile in circolazione, fu la più diffusa e popolore per alcuni fattori determinanti. Basta paragonare la stessa con le allora concorrenti Lynx e Game Gear, rispettivamente delle case videoludiche Atari e Sega. Il Game Boy non era dotato di display a colori e retroilluminato rispetto alle rivali, ma poteva di certo primeggiare su ben altri 3 principali fattori:

  • La durata: per una console portatile la durata delle batterie è sicuramente un’ aspetto non trascurabile. Se infatti l’ Atari Lynx godeva di una durata di 4-5 ore con 6 batterie AA, e il Game Gear di 3-5 ore sempre con 6 batterie, il Game Boy poteva, con appena 4 batterie, durare, udite udite, 36 ore! Una prestazione davvero imponente dunque in confronto alle concorrenti;
  • Il parco titoli: altro fattore importantissimo per la buona riuscita di una console è certamente il software di supporto e, anche in questo caso, la portatile Nintendo, andava fortissimo. Basta fare un nome: Pokèmon. Contrariamente a quello che verrebbe spontaneo pensare, il gioco più venduto su questa console non sono stati i famosissimi mostri portatili bensì, il sempre verde Tetris (venduto in bundle con la console). Come non ricordare inoltre la mitica saga di Super Mario Land.
  • Il prezzo di lancio: il Game Boy, oltre ad essere già in vantaggio su due punti così fondamentali come i precedenti, costava anche poco se paragonata alle concorrenti, infatti:
  1. Atari Lynx: 189 $
  2. Sega Game Gear: 150 $
  3. Game Boy: 109 $

Come già accennato, il Game Boy, dal suo lancio ufficiale, è incorso in numerose reincarnazioni, dal Game Boy Color fino ad arrivare al Game Boy Advance SP, per poi scomparire per lasciare il posto nel 2004 al suo successore Nintendo DS. In tutto questo periodo il Game Boy ha mantenuto il primato assoluto nel campo delle console portatili, insidiato soltanto dalla PSP di Sony.

game boy

Il primo Game Boy in particolare ha potuto godere di alcuni restyling. Uno, ad esempio, andava a snellire il volume complessivo della console, stiamo parlando in questo caso del Game Boy Pocket, oppure si può menzionare il caso del Game Boy Light, praticamente un Game Boy sempre più snello rispetto all’ originale ma dotato questa volta di schermo retroilluminato. Questo funzionava con due batterie e poteva garantire una durata di 12 ore con schermo illuminato, comunque più del doppio rispetto alle rivali, e fu esclusiva del mercato giapponese, semplicemente perchè di lì a poco sarebbe uscito in tutto il mondo il mitico Game Boy Color.

Per quanto riguarda gli accessori, oltre al cavo link che permetteva l’ interazione e quindi di giocare in multiplayer tra due o più macchine, il più memorabile resta sicuramente il Super Game Boy, un adattatore da inserire nello slot cartucce del Super Nintendo che permetteva di giocare ai giochi Game Boy sulla propria TV. Adattatore poi riproposto su Game Cube per i giochi del Game Boy Advance.

Non è eufemistico, dunque, dire che il Game Boy abbia in qualche modo rivoluzionato il mondo dei videogiochi, riuscendo a rendere veramente portatile un’ esperienza di gioco che si riteneva al tempo possibile solo grazie alle console casalinghe. Questa peculiarità rendeva anche possibile una maggiore interazione, una più facile condivisione dell’esperienza di gioco con altre persone. Il successo globale che ha ottenuto l’ha reso sicuramente uno dei capisaldi e portabandiera della storia del mondo videoludico.

Se dovessi scegliere un ricordo in particolare legato a questa straordinaria console, sicuramente sarebbe il giorno in cui mi regalarono Pokèmon Oro, il gioco che per eccellenza mi ha fatto “consumare” il Game Boy.

E a voi? Che ricordo ha lasciato in questi 25 anni il Game Boy?