Recensione Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea

Ni No Kuni.
A leggerlo cosi non  sembra avere alcun riferimento al mondo videoludico.
Se è per questo non riporta alla mente niente per noi occidentali. Questo titolo però  è destinato a restare negli annali della storia videoludica di sempre come un “mostro sacro” in esclusiva per PS3.
Il perchè è presto detto: Ni No Kuni (mondo parallelo tradotto in Italiano)  è un JRPG  creato dai talentuosi Level 5 (Professor Layton, Inazuma Eleven, Dark Cloud, Dragon Quest VIII e Rogue Galaxy)  e coprodotto con Hayao Miyazaki e Studio Ghibli, autori di alcuni dei capolavori d’animazione Giapponese  ( La Principessa Mononoke, La Città Incantata, Ponyo sulla scogliera etc…).
Ni No Kuni non è semplicemente un videogames. E’ un viaggio che non ha limiti ne confini. E’ arte allo stato puro  (come lo sono ICO e Shadow of the Colossus), un gioco di ruolo Giapponese come non se ne vedevano da tempo.
Armatevi di coraggio, e accendete la vostra fantasia.

La trama è incentrata su Oliver, un ragazzo  comune ma molto vivace. Oliver vive con la madre a Motortown, città dove spicca una particolare passione per i motori e le automobili. Come per tutti i ragazzini della sua età, la vita di Oliver scorre tranquilla  e senza intoppi. Una notte, il ragazzino  incontra il suo migliore amico, Philip, per provare una vettura fiammante costruita da quest’ultimo. Comincia una folle corsa a bordo dell’auto. Mentre la velocità e l’adrenalina scorrono senza sosta , accade l’inevitabile.
L’auto finisce in un fiume, e per Oliver si prospetta la morte per annegamento. Riesce ad arrivare in tempo la madre, che con enorme sforzo fisico, lo trae in salvo. La stessa  morirà poco dopo per gli stenti. Il ragazzino, stretto dal rimorso, si ritrova ben presto da solo. Durante una crisi di pianto,  le sue lacrime  scivolano sul pupazzo di pezza regalatogli dalla madre. Magicamente le stesse  rompono un’ancestrale maledizione e liberano lo spirito di Lucciconio (in inglese Mr. Drippy), la nostra futura guida in un mondo fantastico.
Da qui in poi  partiremo alla volta di un mondo parallelo. Con in mano un libro per gli incantesimi, e la voglia di sistemare ogni cosa sia successa.

A differenza di altre recensioni, noi non vogliamo svelarvi altro sulla trama. Anticipare qualcosa in questo caso  equivale a rovinare un’esperienza.

Non aspettatevi da Ni No Kuni una qualche evoluzione  del genere, esso infatti è  un titolo che rispetta e onora  il passato degli JRPG. I punti cardine su cui punta  infatti sono la libertà di esplorazione, crescita e immedesimazione  nel protagonista, combattimenti  vari e dinamici e rigiocabilità. Sarete spinti nel  visitare ed esplorare  città  e luoghi incantati dal filo conduttore della trama principale. Non sarete disturbati da alcun combattimento casuale, visto che gli stessi nemici saranno ben visibili  a schermo ( ed evitabili nella stragrande maggioranza dei casi). Inoltre, i luoghi che visiteremo non saranno un contorno misero tra un combattimento e l’altro. Parliamo di un’interazione a livelli  infiniti. Durante i nostri viaggi  impareremo incantesimi e magie, che a loro volta ci aiuteranno a superare enigmi, volare oltre bariere altrimenti invalicabili, teletrasportarci da un luogo all’altro.
Niente nel gioco passa in secondo piano. Grazie a Lucciconio saremo dei Maghi, e per questo avremo a disposizione Abbecedabra, una sorta di enciclopedia per  maghi.

Ovviamente non dovremo collezionare solo oggetti.  Accanto a noi ci saranno i Famigli,  esseri che si creeranno da qualsiasi cosa o persona sia ricca di Energia Vitale. In quanto mago, Oliver sarà capace di evocarli e  guidarli contro i nemici che incontreremo durante l’avventura.  I Famigli sono circa 400, ed ognuno di loro ha caratteristiche uniche oltre ad una scheda nel magico libro dell’Abbecedabra . Non credete che sia finita qui. Il vostro Famiglio avrà bisogno delle vostre cure. Sarete voi a portarlo all’evoluzione scegliendo saggiamente  equipaggiamento, abilità , e addirittura alimentazione.
Ovvimente anche  Oliver e i suoi compagni  d’avventura, tramite   battaglie e vittorie, accresceranno le loro conoscenze e abilità. Oliver apprenderà nuovi incantesimi, ma la loro corretta ed efficace esecuzione sarà sempre più legata ad un’attenta scelta delle tattiche dei compagni e alla raccolta dei globi dorati che vengono lasciati  dai nemici quando si combatte in maniera impeccabile. Praticamente non è un  “premi e potenzia” come accade in tanti altri titoli del genere.
Il combat system è tra i più complessi e affinati rispetto  agli JRPG attuali. Potrete scegliere se gestire i combattimenti in maniera diretta, creando  una vostra strategia, oppure scegliere  una modalità più semplice. Essa infatti permetterà di godersi la storia e lasciare i combattimenti (e le relative strategie) in secondo piano.
Se vi state chiedendo quanto ci voglia a finire questo popò di roba, possiamo ben dirvi che  ci vogliono circa  30 ore per arrivare ai crediti in maniera “veloce”.
Se invece  volete perdervi in questo mondo incantanto (come vi consigliamo di fare), terminare qualsiasi missione secondaria , e sbloccare tutto al 100%…armatevi di coraggio.
Il sottoscritto non ha ancora terminato alcune missioni e sono passate più di 130 ore. Praticamente per sploparselo  ci impiegherete decisamente tantissimo.

Il gioco arriva da noi con un anno di ritardo (come spesso accade per i giochi di questo genere), ma quest’attesa non si riduce ad un qualcosa di ormai “passato”. L’aspetto puramente tecnico del titolo  è un qualcosa che ancora adesso fa gridare al miracolo, e al contempo uno sloga mascella  seriale. Questo perchè il titolo sprizza arte da ogni pixel, e gode di un dannatissimo livello di dettaglio fuori dal comune per un titolo del genere.
Il connubbio tra  film d’animazione  e videogioco ha creato un mondo che non si era mai visto. Sarete incantati nel vedere le animazioni fluide, il modo in cui i personaggi interagiscono tra loro, il soave movimento della mantellina del protagonista  mentre quest’ultimo si muove e i balletti di Lucciconio.  Ogni cosa riguardi l’aspetto tecnico è decisamente convincente, credibile e soprattutto sbalorditiva.  La colonna sonora  che accompagna poi il tutto è assolutamente divina. Scritta  da Joe Hisaishi ed eseguita dall’incredibile orchestra filarmonica di Tokyo, la colonna sonora di questo gioco è assolutamente tra le migliori che il sottoscritto abbia mai ascoltato.
Il Parlato del gioco è  solo in Inglese o Giapponese. Per godere dei sottotitoli  in Italiano  dovrete installare quest’ultimi sul vostro HD. Il lavoro di traduzione nel complesso è  stato molto soddisfacente. Una delle note dolenti è però la traduzione e la caratterizzazzione in italiano di Lucciconio.  Quest’ultimo è caratterizzato da un accento romano. La seguente scelta è forse da ricondurre al parlato Giapponese dello stesso pupazzo. Nella  versione originale, alcune espressioni del simpatico personaggio sono espresse in una sorta di dialetto, che però ben si integra con il resto. Da noi questo porta ad una sorta di “stacco” tra l’armonia del parlato  e la traduzione in se.  Nulla di  male sia chiaro, ma avremmo preferito una traduzione in linea con il resto.

Conlusioni

Ni No Kuni è un JRPG  unico. In questa generazione di perle simili non ne abbiamo assolutamente viste (su Ps2 sempre i Level 5 avevano fatto faville), pertanto  ci sentiamo di giudicarlo come il migliore su Ps3.
A fronte di un livello tecnico impeccabile, un sonoro da Oscar, una giocabilità complessa ma intuitiva e  longevità portentosa, non possiamo non dare il Perfect Score.
Complimenti ai Level 5, a Hayao Miyazaki e Studio Ghibli. Ma soprattutto complimenti a mamma Namco Bandai per la traduzione  (nonostante Lucciconio). Questo è il chiaro esempio di  come la perfezione può essere raggiunta  con l’esperienza ed il talento.