Recensione Olli Olli

Erano gli inizi dei mitici anni ’90, anni in cui i videogiochi la facevano da padrone , quando sul mio sfavillante Sega Master System  (pace all’anima sua) “girava” la cartuccia di California Games II, titolo sportivo multi-evento che comprendeva un insieme di competizioni dedicate ad alcune delle discipline più spericolate di sempre, famosissime nell’assolato stato del sud degli Stati Uniti d’America, quali Surf, Jet Ski, Hand Gliding e la mia preferita: lo Skatebording. E sarà proprio lo Skateboarding l’argomento principale di questa recensione.  Nella seguente review, infatti, andremo a parlare di  Olli Olli, particolare indie-game a tema Street Skating , rilasciato in esclusiva sullo store digitale di Playstation Vita.

Semplice per modo di dire.

Olli Olli: è questo il titolo del nuovo progetto firmato Roll7. Il gioco,  dalla natura prettamente indie,  si presenta con una struttura molto semplice e uno stile grafico pixelloso prettamente retro.  Nei panni di uno spericolato skater metropolitano, una volta a bordo della fidata tavola di legno, il nostro obiettivo sarà quello di percorrere orizzontalmente gli innumerevoli quadri di gioco. Lungo i tragitti  bisognerà evitare svariati ostacoli (bidoni, macerie,  tratti di strada innevati e molto altro) cercando  sempre di saltare al momento giusto, effettuare manovre di trick e grind su ringhiere e muretti in discesa, e riuscire ad  atterrare al suolo restando in equilibrio sullo skate. Tutte queste azioni, se portate a termine con successo, contribuiranno a totalizzare  punti. Il minimo errore, invece, comporterà la perdita del nostro punteggio e quindi il riavvio della sessione.

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Per avanzare nella campagna del gioco si dovranno portare a termine i vari obiettivi presenti in ogni singolo livello; una volta sbloccati tutti sarà possibile accedere alla serie di livelli successivi, per un totale di circa 100 livelli (suddivisi per difficoltà e ambientazioni), 250 sfide e 12 trofei. Gli stage di gioco variano da location a location. Si va da semplici agglomerati urbani ad insidiosi centri industriali, da abbandonate zone  portuali  a futuristiche metropoli giapponesi. Visto nel complesso, però,  il risultato finale  non è assolutamente memorabile: il design generale  appare anonimo, con colori  spenti e sfondi quasi sempre simili tra loro. Non basta nemmeno la grafica pixellosa pseudo-8 bit a dare quel tocco di stile in più. Confessiamo che più di una volta ci è sembrato di trovare di fronte uno di quei classici giochini flash che è possibile scaricare gratuitamente dal web.  Il discorso vale anche per la colonna sonora: i brani musicali sono poco coinvolgenti e quasi mai appropriati al contesto, salvo qualche sporadico caso (come il pezzo di Qemits-Society, che spacca davvero tanto).

Ma ok, poco importa. Stiamo parlando di un gioco che punta tutto sul divertimento semplice, spensierato e dai pochi fronzoli. E riesce nel suo intento? Certo…ma solo se si è disposti ad avere a che fare con un antipatico e complicato  sistema di controllo.

Mi fanno male le dita!

Non appena impugnata tra le mani PS Vita e avviata la prima partita, vi accorgerete da subito che Olli Olli è uno di quei videogiochi che non solo ti invogliano a gettare  la spugna  dopo poche ore di gioco, ma ti spingono anche a gettare la console…dalla finestra. Tutto, come già detto, semplicemente a causa di una macchinosa gestione dei controlli di gioco. I ragazzi di Roll7, infatti, hanno deciso di assegnare la maggior parte dei comandi all’inclinazione della levetta sinistra di PS Vita, piuttosto che alla pressione di un singolo tasto. Il semplice salto, ad esempio, potrà essere eseguito solo tramite pressione e relativo rilascio della levetta.  Facendo ruotare quest’ultima mentre si è in fase di elevazione, invece, si potranno svolgere manovre trick di tutti i tipi. Tenendo premuti i tasti dorsali  L – R  sarà poi possibile compiere acrobazie extra, come la rotazione completa della tavola. Più lunghe e spettacolari saranno le nostre evoluzioni, maggiore sarà la possibilità di far salire il nostro record. Ma basterà anche il più banale degli errori (come rilasciare in ritardo di un micro-secondo lo stick) per costringerci a riavviare l’intera sessione di gioco. Per prendere confidenza con tali comandi non saranno sufficienti nemmeno 2-3 ore di assidua pratica, dettaglio che per molti potrebbe risultare parecchio seccante.

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