Tre anni sono passati dal rilascio dell’originale Disgaea 4 uscito su PS3, e ora il titolo approda sulla piccola console portatile di Sony. I ragazzi di Nippon Ichi ci danno nuovamente la possibilità di giocare ad una delle loro creature più riuscite, e considerando che Disgaea 5 è appena stato annunciato, e passerà del tempo prima di poterlo avere tra le mani, questo Disgaea 4: A Promise Revisited è un buon antipasto in attesa del nuovo capitolo della saga.
La saga di Disgaea è sempre stata una delle più conservatrici di sempre, il gameplay del titolo Nippon Ichi non ha mai subito modifiche radicali, eil recente Disgaea D2, uscito su PS3 come seguito diretto delle avventure di Laharl, è stato probabilmente il titolo che più ha osato sul frangente novità. In questa nuova edizione di Disgaea 4 si cerca di fare una sorta di via di mezzo tra le novità apportate dal D2 e le origini della saga.
Ma non perdiamo altro tempo, un gustoso piatto di sardine ci aspetta!
Le sardine sono la mia ragione di vita
Se per caso non aveste mai giocato Disgaea 4 e vi steste chiedendo se il recensore si è dedicato a pratiche illegali, potete stare tranquilli, non avete letto male, il sottotitolo si riferisce a qualcosa che Disgaea ha sempre regalato ai suoi fan: il divertimento e l’ironia, presente e pulsante anche nella quarta incarnazione della storica saga Nippon Ichi.
Valvatorez e Fenrich sono i personaggi principali che ci accompagneranno durante il corso del gioco, uno era il capo dell’inferno, declassato ad allenatore di Prinny e patito delle sue amate sardine, l’altro è il servitore di Valvatorez, un servo devoto ma piuttosto furbo e intelligente.
Inutile dire che durante il corso del gioco i nostri due protagonisti si ritroveranno in situazioni comiche a non finire, il tutto condito da dei dialoghi e da un doppiaggio sopraffino, specie se si imposta la lingua originale in Giapponese, ma nonostante la comicità e i sorrisi che il gioco riuscirà a strapparci, Disgaea 4 riesce dove il secondo e il terzo capitolo hanno in parte fallito: offre una trama interessante.
La trama di Disgaea 4 infatti, sotto una facciata di ironia, tratta degli argomenti parecchio interessanti e anche parecchio profondi: la corruzione è uno dei tanti che non stiamo ad elencarvi specie per non darvi alcuna anticipazione di ciò che la trama può offrirvi.
Inoltre non preoccupatevi se non avete mai giocato un titolo della saga, il quarto capitolo, come il terzo e il secondo, offre una storia a sé stante godibilissima da chiunque.
Let’s fight, dood
Come già detto in apertura di recensione, Disgaea è una saga piuttosto conservatrice ed il gameplay del titolo è rimasto e rimane invariato da tantissimi anni.
Se avete mai avuto l’occasione di giocare un Tactict (es: Final Fantasy Tactics) vi troverete quasi sicuramente a vostro agio con lo stile di gioco del titolo, che ci mette a disposizione un gruppo di personaggi, quasi completamente personalizzabili, che potremo schierare in battaglia nei lunghi capitoli che scandiscono la trama di gioco.
Le singole battaglie si svolgono in scenari sempre diversi all’interno dei quali i personaggi potranno muoversi tramite la solita griglia di gioco tipica di ogni titolo di questo genere.
Una volta approciato il nemico ed aver deciso la nostra personale strategia di gioco partiremo all’attacco delle orde di nemici che ci troviamo davanti con attacchi ranged, melee e spettacolari attacchi di gruppo; ciò che non funziona nel sistema di combattimento di Disgaea 4 è sicuramente il sistema di contrattacchi che viene completamente deciso dal caso, con serie di attacchi e contrattacchi alle volte infiniti ed alle volte estremamente corti.
Ad ogni modo le possibilità che il gioco offre sono tante, ogni personaggio ha le sue caratteristiche ed ogni party è diverso a suo modo in modo da rendere l’esperienza di gioco sempre diversa e variegata. Il level cap come da tradizione è impostato a 9999, rendendo il titolo longevo ed aperto ad ogni tipo di giocatore.
Purtroppo alcun miglioramento è stato apportato al sistema di equipaggiamento, che continua a fare acqua da tutte le parti e a non essere all’altezza della qualità generale del titolo, alle volte estremamente macchinoso, poco definito e ben poco intuitivo.
Un porting di qualità
Dal punto di vista tecnico Disgaea 4: A Promise Revisited si presenta benissimo su PS Vita, e tralasciando qualche problema tecnico, come i rari cali di framerate, il titolo non ha niente da invidiare alla sua controparte casalinga.
La versione PS Vita è inoltre arricchita da tutti i DLC fin’ora rilasciati per il titolo e da contenuti esclusivi per la console portatile.