Ci risiamo: altro giro, altra remaster. Questa volta tocca a Payday 2, seguito del controverso sparatutto sviluppato da OverKill Software, rilasciato inizialmente su PC, Xbox 360 e PS3, in cui i giocatori vestono i panni di criminali incalliti. La sua nuova reincarnazione, intitolata per l’occasione PayDay 2: CrimeWave Edition, sbarca quindi anche su PlayStation 4 e Xbox One (noi abbiamo testato quest’ultima versione), e include (come da prassi) tutti i contenuti aggiuntivi rilasciati in seguito all’uscita della versione originale.
Un’edizione che vale l’acquisto, oppure un’altra remaster che può benissimo rimanere sullo scaffale dei negozi? Andiamolo a scoprire nella nostra analisi.
Il colpo (quasi) perfetto
Come accennato in apertura, in PayDay 2 i “protagonisti” sono i cattivi. I giocatori vestono i panni di criminali senza scrupoli, con il solo scopo di organizzare rapine, svaligiare caveau di banche, ripulire intere vetrine di gioiellerie, prelevare pacchi di droga…e così via. E -ovviamente- sfuggire all’arrivo delle forze armate della polizia. La vera natura di PayDay 2 risiede nella componente online cooperativa, ed essendo questa CrimeWave Edition una semplice riedizione in alta definizione, in quest’ultima non ritroviamo nessuna novità riguardante il gameplay.
All’inizio del gioco avremo la possibilità di visitare il nostro rifugio (raggiungibile ogni volta che si vorrà tramite menù), luogo in cui sarà possibile organizzare i vari colpi, tenere sotto controllo il bottino che andrà ad accumularsi missione dopo missione, fare pratica con le armi e personalizzare il nostro personaggio. Il team è formato da un massimo di quattro giocatori, quindi il fulcro principale del gioco risiede nella cooperazione tra noi e gli altri tre elementi della squadra. Una volta partiti, dal menù è possibile scegliere quale colpo eseguire, con la sua relativa descrizione: si va da una difficoltà più bassa ad una notevolmente più alta (ovviamente, alle prime battute, il nostro consiglio è quello di partire con missioni più semplici, per poi avanzare gradualmente con la difficoltà). Ad ogni colpo eseguito con successo, avremo il nostro compenso in denaro; quest’ultimo potrà essere speso per acquistare armi ed equipaggiamenti più utili e potenti. I punti abilità, invece, accumulabili sempre con l’avanzare delle missioni, potranno essere spesi per la crescita delle abilità del personaggio. Un classico metodo che rientra nella norma: si potranno potenziare le abilità curative, quelle relative alla furtività oppure, più semplicemente, aumentare le capacità negli scontri a fuoco e corpo a corpo.
Ma come già accennato, la vera natura di Payday 2 risiede nella componente online. Sia chiaro, il gioco è usufruibile anche offline, ma la scarsa (e in molti casi assente) IA dei nostri compagni ci impedisce di goderci il gioco senza imbatterci in frustanti situazioni come il non venire soccorsi nel momento del bisogno, oppure il doversi imbattere DA SOLI in uno scontro a fuoco contro un’intero esercito di poliziotti pronti a sbatterci in gabbia. Insomma, giocare in single ad una missione con difficoltà settata ad un livello molto alto è praticamente impossibile.
E quindi qui entra in ballo Crime.net, la componente online del gioco. Accedendo a quest’ultimo avremo a nostra disposizione decine e decine di missioni presenti sul server, e che potranno essere giocate insieme ad altri tre giocatori “in carne ed ossa” con cui collaborare. Ecco… appunto, collaborare. Sì, perché senza lo spirito di collaborazione la situazione non cambia molto rispetto a quella già citata con la disastrosa intelligenza artificiale. Nelle nostre sessioni di gioco online spesso e malvolentieri ci siamo imbattuti in giocatori che della parola collaborazione non conoscevano assolutamente il significato. “Ognuno per la sua strada”, questo era il motto.
In tali (e spiacevoli) situazioni ci siamo visti costretti ad abbandonare la partita, poiché la frustrazione del cadere al tappeto una volta sì e un’altra pure, per poi venire soccorsi dopo parecchio tempo, era arrivata al limite della sopportazione. Per divertirsi a dovere c’è bisogno, quindi, di giocatori preparati, disposti a non buttarsi a capofitto senza motivo contro una pioggia di piombo, e di compagni muniti di pazienza (specie in quelle missioni dove è previsto un approccio più stealth). Il nostro consiglio, a questo punto, è quello di giocare insieme a gente fidata e di vostra conoscenza, con la quale è possibile anche comunicare via chat vocale. Comunque, non ci sono da segnalare problemi relativi a lag, bug o disconnessioni a caso.
In tutto ciò, questa CrimeWave Edition fa comunque affidamento ad un alto tasso di contenuti giocabili e disponibili fin da subito. Già i soli due DLC The Big Bank Heist e Hotline Miami (quest’ultimo dedicato ed inspirato all’omonimo indie) -rilasciati a pagamento su PS3 ed Xbox 360- fanno una gran differenza. Tutto questo garantisce un’esperienza notevolmente più duratura rispetto a quella presente nella versione base del gioco.
Proiettili di texture
Sul lato tecnico questa nuova edizione, purtroppo, non fa faville. I ragazzi di Overkill Software, vuoi per un budget ridotto, vuoi per la loro inesperienza con le macchine di nuova generazione, non sono riusciti a svolgere un lavoro che va oltre la sufficienza. Certo, la risoluzione è stata aumentata fino al Full-HD (1080p) ma i modelli poligonali, le texture e il sistema di illuminazione sono rimasti quasi gli stessi presenti nelle versioni old gen. Anche la decisione di lasciare il framerate bloccato sui 30 frame non ci ha convinti per niente. Una maggiore fluidità avrebbe sicuramente inciso in modo positivo nelle situazioni più frenetiche del gioco. Nota di merito, invece, alla colonna sonora: i brani di genere techno, trance ed electro vanno ad incastrarsi perfettamente alle situazioni presenti in-game.
Pro
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Contro
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