Dopo un inizio di anno scoppiettante in casa Sony eccoci arrivare alla seconda metà dell’anno che vede l’uscita di poche esclusive del colosso nipponico (come da loro stessi confermato). Un piccolo prezzo da pagare, pare, per garantire la continuazione dei lavori su giochi in fase di uscita dal prossimo anno in poi. Tuttavia per non lasciare troppo scoperto il periodo ci sono alcuni giochi in fase di uscita, e tra questi c’è la rimasterizzazione del terzo capitolo della saga del Fantasma di Sparta: God of War III. Ma vale la pena acquistare questo remaster? Quali aggiunte ci sono? Andiamo a vedere se quest’operazione ha un senso.
KRATOS, LO SPARTANO INCAZZATO
La storia di Kratos non è tra le più simpatiche, visto che lo spartano figlio di Zeus ad un passo dalla morte in battaglia invocò il dio della guerra Ares per salvarlo. Naturalmente Ares lo fece, a modo suo, e sempre naturalmente questo “aiuto” aveva un prezzo: la famiglia di Kratos, sua moglie e sua figlia. La morte della sua famiglia per mano propria ha portato Kratos a cercare vendetta nei confronti di Ares e, dopo averlo ucciso, a prendere il suo posto come nuovo dio della guerra. Inutile dire che anche in cima al Monte Olimpo lo spartano non trovava la sua pace, ed ovviamente questo ha portato il nostro “eroe” a scatenare una sequela di eventi che lo vedono alla spietata caccia di ogni dio dell’Olimpo, e specialmente lo vedono bramoso della testa di suo padre Zeus.
Questi sono i fatti avvenuti nei primi due capitoli, che naturalmente dovreste aver giocato per poter comprendere la trama di God of War 3. Non lo avete fatto? Vi siete approcciati per la prima volta? Beh, pazienza. Sebbene questo remaster non si sappia bene a chi è indirizzato, visto che i nuovi giocatori difficilmente partiranno dal terzo capitolo e i vecchi giocatori potrebbero lasciarlo sullo scaffale a causa del prezzo abbastanza corposo, vi starete chiedendo se lo sconsigliamo a prescindere. La nostra risposta è nì. Sebbene fare un remaster del solo terzo capitolo non sia stata una mossa furbissima verso i “nuovi” giocatori, la qualità del gioco mantiene tutti i suoi punti di forza che ancora oggi dopo più di cinque anni riesce a far divertire in maniera ottima con un gameplay frenetico e fluido e una narrazione degna di un film d’azione pura. All’inizio del gioco c’è un breve riassunto da parte del titano Gaia che racconta gli antefatti, anche se a chi non conosce i precedenti di Kratos e vuole cominciare da Playstation 4 gli consigliamo quantomeno di leggersi la storia su Wikipedia, così, per completezza.
TECNICISMI SPARTANI
Il gioco dispone ancora del suo ottimo gameplay, come scritto sopra, che lo rende uno degli action più divertenti della generazione scorsa. Attenzione però, se cercate tecnicismi e profondità in God of War ne troverete ben poca.
Non si tratta propriamente di un button mashing selvaggio, ma grazie alle molteplici combinazioni dello spartano che prediligono per numero gli attacchi ad area piuttosto che al singolo nemico di sicuro non lo consigliamo a chi cerchi qualcosa di più complesso come Devil May Cry o Bayonetta. Naturalmente questo non è un difetto, ma una precisa scelta di gameplay che però può non piacere a tutti, tutto qui. Noi vi consigliamo comunque di partire dalla modalità normale in su.
La verità è che una volta preso in mano questo remaster, a differenza di altri come Halo Anniversary o The Last of Us Remastered, non si nota affatto un lavoro di miglioramento effettuato. Tutto questo è dovuto al fatto che God of War 3 del 2010 era un capolavoro tecnico impressionante, che ancora oggi su Playstation 3 può comodamente tirare calci nel sedere a molti giochi del 2015. È vero che i ragazzi di Santa Monica hanno migliorato le texture, hanno portato il gioco a 1080p con 60 fluidissimi frame che rendono i massacri molto più piacevoli. Tuttavia un semplice lavoro di potenziamento grafico su un opera già all’avanguardia e l’aggiunta del Photo Mode e di qualche “Making of” valgono davvero 40€? Questa è una decisione che spetta a voi.
Pro
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Contro
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