Dopo aver appeso il fucile al chiodo per più di sette anni, uno dei membri fondatori di Overwatch è tornato. Si chiama Ana ed è una veterana di mille battaglie che supporta i suoi compagni di squadra da lontano, usando un arsenale unico altamente specializzato.
L’arma principale di Ana è il Fucile Biotico, che spara dardi a lungo raggio in grado di curare gli alleati e infliggere danni periodici ai nemici. La Granata Biotica è perfetta per gli scontri corpo a corpo, perché cura gli alleati e contemporaneamente infligge danni ai nemici che si trovano nella sua piccola area d’effetto. Gli alleati colpiti ricevono un bonus temporaneo alle cure provenienti da qualsiasi fonte, mentre i nemici non possono essere curati per breve tempo. E se la battaglia prende una brutta piega, l’arma da fianco di Ana può sparare un Dardo Soporifero che addormenta gli avversari. La Ultra di Ana, il Biostimolatore, trasforma i suoi compagni in super-soldati, garantendo velocità di movimento e danni aumentati, oltre a una riduzione dei danni subiti.
Ana, uno dei membri fondatori di Overwatch, usa le sue abilità e la sua competenza per proteggere la propria casa e le persone che ama.
Mentre la Crisi degli Omnic mieteva vittime in Egitto, le forze di sicurezza del paese, a corto di personale, dovevano fare affidamento sul supporto dei propri cecchini, tra cui Ana Amari, ritenuta la migliore di tutto il mondo. Mira, capacità decisionale e istinto le garantirono un posto tra i ranghi della strike force di Overwatch che pose fine alla guerra.
In seguito ai successi raggiunti nella loro missione originale, Ana venne promossa Capitano e diventò il braccio destro del Comandante Morrison. Nonostante le enormi responsabilità, Ana si rifiutò di abbandonare il combattimento attivo, continuando a operare sul campo ben oltre i cinquant’anni prima di essere ritenuta morta durante un’operazione di recupero ostaggi, in seguito allo scontro con l’agente operativo di Talon conosciuto come “Widowmaker”.
In realtà, Ana non perse la vita in quello scontro, nonostante le gravi ferite riportate e la perdita dell’occhio destro. Durante la guarigione, il peso di una vita passata combattendo si fece sentire, e Ana preferì lasciar credere al mondo che fosse veramente morta. Con il passare del tempo, però, vide la sua patria minacciata da pericolosi elementi, e in lei si risvegliò il desiderio di proteggere i propri cari.
Con un armamento “requisito” dagli arsenali di Overwatch, Ana è tornata a combattere per mantenere la pace e fermare chi minaccia la sicurezza e la stabilità del mondo.
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