Se la serie Dragon Ball ha mantenuto invariata la sua popolarità anche durante i 18 anni di buio dalla fine di Dragon Ball GT, con l’uscita del film La Battaglia degli Dei (e relativo sequel Resurrection F) e l’arrivo della nuova serie Dragon Ball Super, era prevedibile che l’appeal di questo brand sarebbe aumentato prepotentemente. Non c’è quindi da supirsi se, quest’anno, oltre al canonico tie-in per console casalinghe Xenoverse, e un’app mobile, Dokkan Battle, i possessori di Nintendo 3DS attendano un altro tie-in, intitolato Dragon Ball Z Extreme Butoden, in uscita a Ottobre.
Grazie alla Demo rilasciata sull’eShop di 3DS, abbiamo avuto l’opportunità di provare con mano questa nuova incarnazione videoludica di Dragon Ball, basata essenzialmente sulla vecchia serie Z, ma con alcuni elementi e personaggi provenienti direttamente da Super.
Extreme Butoden può essere considerato un successore spirituale dei due Supersonic Warriors rispettivamente per GBA e NDS, poiché non solo ne condivide gli sviluppatori (gli Arc System Works), ma anche la base del gameplay: gli scontri sono infatti combattimenti tra due squadre di massimo 3 personaggi (anche se gli assistenti occupano solo mezzo slot personaggio, dando la possiblità di scegliere due assistenti al posto di un personaggio), e le scazzottate si svolgono in un ambiente 2D. Dal punto di vista tecnico, non sembra certamente che gli Arc System Works si siano sprecati: già su NDS e PSP avevamo visto girare giochi di Dragon Ball tridimensionali, e questa sorta di ritorno alle origini potrebbe far storcere il naso a più di un giocatore. Sicuramente gli sprites dei personaggi sono grandi e ben dettagliati, ma chiaramente l’impatto grafico, per forza di cose, non può essere lo stesso di un ambiente tridimensionale.
Non abbiamo molte informazioni circa le modalità che proporrà il gioco completo. La demo propone due modalità: una classica battaglia 3vs3 e una modalità online, con 4 personaggi disponibili (Goku, Gohan, Vegeta e Fat Bu, più una manciata di assistenti) e 5 scenari selezionabili.
Il gameplay è sicuramente il punto di forza del gioco, come d’altronde era anche per i Supersonic Warriors. Essenzialmente, si tratta di un picchiaduro basato su combo, con la possiblità di accumulare energia per usare mosse speciali o combo più devastanti. Gli assistenti in squadra potranno intervenire toccandoli sul touch screen, per infastidire l’avversario, e magari fermarlo quel tanto che basta per liberarsi da una combo o caricare il proprio livello di aura. Ho trovato davvero deludente la scelta di permettere la trasformazione in Super Saiyan solo durante le mosse finali. Pare che, nella versione completa del gioco, le versioni Super Saiyan dei personaggi saranno disponibili come personaggi a sè.
Seppur il gameplay non sia così malvagio, a conti fatti questa demo solleva più paure che speranze. Sorvoliamo sul comparto tecnico, poiché nonostante Extreme Butoden sia un titolo interamente bidimensionale, l’impatto grafico non è neanche così brutto da comportare la bocciatura del titolo. Sta di fatto però che il successo del titolo dipenderà, a questo punto, esclusivamente dai contenuti: è già confermato il roster, composto da una ventina di personaggi (comprese le versioni trasformate degli Z-Warriors) e parecchi assistenti; speriamo anche nell’aggiunta di qualche scenario (5 sono una miseria) e soprattutto qualche modalità interessante (una modalità storia cambierebbe decisamente le carte in tavola), perché alla fine della fiera, un cameo di Jaco the Galactic Patrolman o la presenza della trasformazione Super Sayian God Super Sayian, da soli, non riusciranno a salvare questo gioco.
Speranze
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Paure
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