Recensione Destiny – Versione PS4. Se vuoi leggere la recensione riferita alla versione Xbox One, clicca qui.
Sino a qualche mese fa, se avessimo detto Bungie, all’unisono la risposta sarebbe stata “Halo”. Di solito, quando un produttore e/o una software house è conosciuta per una produzione videoludica in particolare (longeva e famosa) , la stessa viene ricordata per quel determinato motivo, anche nonostante l’uscita di nuove IP, un po come accade per Kojima.
Il suo nome rievoca in automatico Snake e la serie Metal Gear. Questo perchè è il suo lavoro più longevo e assolutamente stupefacente. L’accostamento però sta per cambiare nei prossimi mesi con l’arrivo del nuovo Silent Hill. E così come per Kojima, anche Bungie è conosciuta per il suo più grande progetto: Halo.
Tuttavia, da ormai quasi un mese, ciò che torna in mente quando si cita la software house in questione è il suo nuovo lavoro: Destiny.
Dopo anni di gestazione, ecco approdare su old gen e next gen il progetto più ambizioso di sempre da uno dei team più talentuosi di sempre.
Anticipato da una campagna marketing martellante e da una beta che ha registrato numeri da capogiro, finalmente possiamo mettere le mani su quello che risulta essere il quasi capolavoro di questo inizio generazionale.
Perchè quasi? Scopritelo con noi!
Master C…hem…Guardiano, sveglia!
Tocca ammetterlo: veder partire il logo Bungie su una console Sony, fa il suo strano effetto. Legato a stretto contatto con le console Microsoft per quasi un decennio, nessuno avrebbe mai scommesso qualcosa di simile. I miracoli invece, sembrano esistere. E Destiny ne è la prova.
Il titolo che vi ritroverete tra le mani non è una mera copia di Halo, né un suo surrogato.
Destiny è un titolo che, a modo suo, innova e rinnova il genere degli shooter in prima persona. E lo fa attingendo da altri generi come lo Sci Fi, gli MMO e gli RPG.
Potreste pensare che questo abbia prodotto un’accozzaglia di generi senza capo ne coda: sbagliato. Sbagliato, perchè tutto questo ben di Dio viene amalgamato in maniera quasi impeccabile. Ma andiamo per gradi.
Destiny non ha una trama solida e robusta su cui basare l’esperienza di gioco. Il genere umano è ormai alla deriva, devastato da un conflitto che coinvolge l’oscurità e il Viaggiatore. Quest’ultimo è un’immensa reliquia rotondeggiante che ha donato il potere della conoscenza ai buoni di turno. Questo come ultimo atto per impedire alle forza del male di impossessarsi di queste conoscenze.
I guardiani sopravvissuti a questo conflitto, dopo la catastrofe, stanno timidamente ricominciando a viaggiare nello spazio per ritrovare i pezzi perduti del viaggiatore e riportarlo ad essere attivo al 100%. La nostra base operativa sarà una Torre, situata nell’ultima città ancora viva dell’intero pianeta. La stessa città in cui è situato il Viaggiatore.
Non aspettatevi però una narrazione intensa e immersiva. Questo è proprio uno dei difetti principali del gioco. La trama si evolverà attraverso le missioni principali, accompagnate da un pugno di filmati esplicativi con grafica in-game.
Non che la presenza minimalista di filmati ci abbia dato fastidio, anzi. Ciò che non va è proprio la quasi superficialità con cui questa si evolve e cattura il videogiocatore. C’è da dire però che Destiny non è un gioco come tutti gli altri.A fronte dei diversi generi che incorpora al suo interno, il fattore trama passa realmente in secondo piano.
È di molto inferiore ad altre produzioni, ma non ne pregiudica la qualità proprio per la mole di cose da fare oltre che seguire quello che è il filone principale degli avvenimenti. Tutto sarà incentrato all’evoluzione del mostro personaggio.
Avremo a disposizione tre diverse classi per affrontare le quattro razze di nemici alle nostre calcagna:
Titano: Dotato di una forza fisica imponente;
Cacciatore: Ha la capacità di arrecare danno dalle grandi distanze;
Stregone: È in grado di azzerare gli scudi dei nemici molto più velocemente.
Ogni classe prevede un’evoluzione dettata da due rami ben distinti e intercambiabili dopo un certo livello. Tutto questo si accumula assieme all’esperienza. Non ci sono determinati livelli crescenti, avremo 3 determinati fattori che permetteranno di eseguire più spesso le tre mosse principali di ogni giocatore.
Queste sono affidate di base ai dorsali del pad, che premendo contemporaneamente generano la speciale. Disciplina, intelletto e forza vengono fortemente influenzati dagli oggetti che si indossano, e che si acquisiscono nel proseguo dell’avventura e nell’accrescere di livello. In qualsiasi modalita e uccidendo qualsiasi nemico ci capiti a tiro nelle fasi di PVE.
Questi oggetti possono essere potenziati, e altri decifrati sulla torre, rendendoli cosi utilizzabili. Alcuni però sarà possibile utilizzarli solo dopo aver superato un determinato livello di esperienza.
Guardiano, è ora di mettersi in viaggio
Il livello raggiunto dal nostro personaggio cambia totalmente la qualità degli oggetti rinvenuti sul campo di battaglia, la rarità e la potenza delle armi, delle armarature.
Insomma, il nostro obbiettivo sarà quello di evolvere, facendolo nel miglior modo possibile.
Infatti solo grazie all’evoluzione del nostro personaggio saremo in grado di affrontare i più alti livelli di difficoltà.
Il livello massimo da raggiungere sarà il livello 20. Alcuni dicono che sia una passeggiata, altri lo ritengono arduo. Noi siamo arrivati al livello 20 dopo ben 11 ore di gioco incessante, mentre abbiamo raggiunto il finale dopo 20 ore di gioco. Questi numero sono puramente indicativi, in quanto tutta l’esperienza di Destiny si basa sull’approccio che il giocatore sceglierà di avere.
Salire oltre il livello 20 non servirà altro che a potenziare le armi e le armature , cosi da poter affrontare i livelli più alti di sfida in maniera assolutamente adeguata. Sarete chiamati ad aumentare il vostro grado sino al massimo del “Grado luce 30”.
Come accumulare la “Luce”? Semplice, ottenendo gli engrammi blu, viola o gialli.
Proprio per rendere le partite emozionanti e livellate a dovere, non sarà possibile avviare una partita ad Eroico o Leggendario con giocatori giovani o con esperienza troppo bassa.
Come detto pocanzi la Torre sarà il nostro punto di partenza verso qualsiasi missione. Sulla Torre potremo aquistare potenziamenti, eseguire upgrade ad armi ed oggetti e selezionare taglie per missioni secondarie.
Fatto questo, andremo in Orbita. E da qui sceglieremo la nostra metra tra la Terra, Venere, Marte e la Luna.
Selezionando ognuno di essi sarà posisbile visualizzare le missioni principali e secondarie, slegate totalmente da quello che è il proseguo effettivo della trama, ed incentrate sopratutto sulle altre modalità presenti in Destiny: Assalto e Pattuglia.
Pattuglia permetterà di esplorare l’ambiente circostante attivando di volta in volta missioni atte ad accumulare materiali, abilitare i tanti perk disponibili e partecipare agli eventi pubblici casuali con altri giocatori presenti nella stessa mappa (massimo sei).
Assalto invece riprende molto dalla modalità Orda di Gears Of War. Affronteremo orde di nemici con Boss finale da battere.
CROGIOLO? CROGIOLO! Che Multiplayer sia, anche se zoppo.
Per quanto emozionante e stimolante sia il PvE in Destiny , questo purtroppo si arrende al fantasma della ripetitività.
Stessa cosa non si può dire per il PvP. Da un mostro come Bungie, ci si aspettava tanto da questa modalità. Anche questa però soffre di una calibrazione non proprio perfetta.
La frenesia c’è, e si vede. Ciò che spiazza è la facilità con cui si può morire. È come se gli scudi, che in teoria si dovrebbero rigenerare stando nascosti, servano a ben poco una volta scoperti. Quindi, chi prima vede prima ammazza. Ci è capitato spesso di vedere punteggi alti per il numero di persone uccise che per il modo in cui le stesse venivano fatti fuori.
E questo non riguarda solo il gameplay di questa modalità.
Anche le armi risultano essere assolutamente non bilanciate a dovere. Ad alcune basta un colpo ben piazzato per ucciderti all’istante. Assurdo.
Ciò che rende inoltre molto snervante il tutto è un lag di proporzioni importanti e le frequenti disconnessioni (sia in WiFi che con Ethernet) che di tanto in tanto pregiudicano intere sessioni di gioco, e relativi risultati.
Nulla da ridire sulle modalità di gioco Recupero, DeathMatch e Controllo. Bungie andrà ad aggiungere ulteriori modalità nel corso dei mesi a venire.
Splendi, Viaggiatore. Splendi, Guardiano.
Il comparto tecnico. È qui che Destiny tira fuori gli artigli.
È ovvio che non abbiamo di fronte una grafica spacca-mascelle (da un cross-gen non ci si poteva aspettare di più), ma il motore grafico fa il suo sporco lavoro, con texture di ottima qualità ed un sistema di illuminazione efficientissimo. I dettagli su ogni scenario vi lasceranno a bocca aperta visti i suoi 30 Fps fissi e i 1080p nativi.
I colpi d’occhio sono davvero stupendi, così come le location dei mondi che visiteremo.
Il tutto è stato studiato e curato con estrema precisione. Non neghiamo il fatto che molto spesso, nel proseguo delle missioni, ci siamo fermati ad ammirare il panorama o una determinata sezione.
Le tre classi disponibili si differenziano anche nel look. Sono molto diverse tra di loro, ed hanno stile da vendere.
La colonna sonora è quanto di più immersivo e favoloso ci possa essere in un videogioco.
In molti temi ritroviamo quella magia che solo le tracce del buon vecchio Halo potevano donarci. Il doppiaggio, interamente in Italiano, è una rara eccezione in un panorama di titoli mediocri sotto questo punto di vista.
Per la longevità, come scritto pocanzi, dipende dall’approccio che il giocatore sceglierà di avere nei confronti del gioco. Se puntate solo alle missioni principali, potreste finirlo anche in 12 misere ore.
Perchè misere? Perchè Destiny, giocato intensamente e in ogni sua parte, vi terrà incollati allo schermo per oltre 40 ore in totale.