“Uno dei nostri obbiettivi è quello di rendere la PlayStation 4 appetibile anche per il pubblico femminile. Non intendiamo ovviamente realizzare una console di colore rosa ma vogliamo coinvolgere sempre più donne nello sviluppo di videogiochi affinché ne possano ampliare le tematiche trattate”
Così, giorni fa, Andrew House, CEO di Sony Computer Entertainment, parlava a proposito di PS4, riaprendo un tema che nell’universo dei videogiochi si è fatto spesso sentire, ovvero il rapporto tra i videogames e l’universo femminile. Questo media, infatti, ha da sempre goduto nel corso della sua vita di un pubblico quasi totalmente appartenente al genere maschile, salvo rare eccezioni. Le cose però sembrano essere cambiate negli ultimi tempi, non tanto per la dichiarazione sopra citata, ma grazie a come i videogiochi si siano più capillarmente diffusi e siano diventati molto più fruibili che in passato riuscendo a toccare fasce di pubblico in passato più lontane.
Ma com’è realmente la situazione oggi tra videogames e ragazze? Per poter rispondere in maniera corretta a questa domanda però, bisogna chiedere alle dirette interessate, ovvero le ragazze. Vado dunque a proporvi oggi un’ intervista, anzi, un’ intervista tripla, realizzata grazie al social-network Ludomedia, a tre ragazze videogiocatrici: Annie di 19 anni, Crystal di 18 anni e Manu_Power_Girl di 20 anni.
1) A che età hai cominciato a giocare ai videogiochi?
A: Il primo videogioco a cui io abbia mai giocato è stato Popoitto Hebereke per PlayStation (1996) quindi intorno ai tre anni.
C: Ho iniziato a giocare quando avevo circa 6-7 anni. La mia prima console fu la PlayStation One, ma ci giocai relativamente poco. In seguito presi il GameBoy Advance SP, che usai decisamente di più. Per vari anni ho alternato periodi di gaming intensivo a periodi di totale assenza, ed è da un annetto che gioco senza pause.
M: Quando ho iniziato ero molto piccola, avevo 5/6 anni!
2) Qual è stato il tuo primo amore videoludico e come ti sei avvicinata al mondo del gaming?
A: Il mio primissimo amore credo sia rappresentato da Pokémon Blu (anche se in realtà io desideravo Pokémon Giallo). Ho un fratello più grande di tre anni: ricordo che inizialmente mi limitavo ad osservarlo mentre giocava, poi ho iniziato a partecipare attivamente al divertimento.
C: Firebugs per la PSOne. Credo che nessuno ricordi questo gioco, non penso abbia avuto successo, eppure lo adoravo. Mi sono avvicinata ai videogiochi grazie a mio padre. Lui non era/è un gamer, ma mi comprava le console perché, essendo figlia unica, avevo bisogno di qualcosa con cui giocare. O almeno, credo sia stato per questo. Sta di fatto che ogni volta che notava un gioco che gli piaceva lo comprava e si divertiva a farmi compagnia mentre lo giocavo. Successe così con Tomb Raider e, svariati anni dopo, con il primo AC.
M: Beh, io penso che per la maggior parte di noi, il primo amore sia stato Super Mario! A quei tempi avevo la Super Nintendo!
3) Quali sono i tuoi generi preferiti?
A: In realtà non ne ho di particolari. Probabilmente giochi di ruolo e sparatutto.
C: Non credo di avere un genere preferito. Se mi innamoro di un gioco, me ne innamoro e basta.
M: Per fortuna il mio amore per i videogames abbraccia un po’ tutti i generi: avventura, azione, sparatutto in prima e terza persona, gdr, fps, avventure grafiche, giochi di guida e addirittura di calcio! Diciamo che non mi faccio mancare niente in questo campo!
4) Dimmi alcuni dei tuoi giochi preferiti.
A: La trilogia di Mass Effect, Halo (inteso come serie. Se devo scegliere direi Halo 2), Oblivion, Bioshock, GTA: Vice City, Age of Empires II e molti altri. (Sto giocando a Batman: Arkham Asylum in quest’ultimo periodo. Credo entrerà a far parte della lista).
C: In assoluto il mio gioco preferito è Virtue’s Last Reward. Amai 999 e non potevo non amarne il seguito. Adoro i giochi dove si devono risolvere enigmi/situazioni spiacevoli, come i Layton e i Phoenix Wright.
M: Sicuramente uno dei miei giochi preferiti che metterei sempre al primo posto è Metal Gear Solid e tutta la sua saga! Mi ci vorrebbe un giorno intero per elencare tutti i giochi che amo! Sono davvero tantissimi, ma tra questi sicuramente ci metterei Final Fantasy, Kingdom Hearts, lo storico Tomb Raider e anche Uncharted!
5) Pensi che negli ultimi anni il pubblico femminile si sia avvicinato maggiormente al mondo dei videogiohi rispetto al passato?
A: Temo di non poter disporre di dati attendibili per rispondere adeguatamente a questa domanda. Ricordo di aver letto tempo fa una specie di sondaggio: pare che le donne videogiocatrici siano di più rispetto ai videogiocatori. Penso però che molte di queste videogiocatrici siano…”Cellulare-videogiocatrici”. Quindi teoricamente la risposta è sì, si sono avvicinate. Ma per me il “mondo dei videogiochi” non è esattamente quello del cellulare.
C: Penso che le ragazze siano sempre state vicine al mondo dei videogiochi, ma che grazie a Internet ci stiamo realmente accorgendo di non essere una piccola minoranza, e che proprio la Rete stia rendendo le ragazze più legate al gaming. Forse i giochini per cellulare stanno aiutando da questo punto di vista: le ragazze ne trovano uno interessante, poi un altro e così via, finché non vogliono sperimentare giochi più ‘corposi’. Nella mia classe ci sono un paio di ragazze che giocano, una solo a COD e una solo a Mario, ma è un inizio.
M: Sicuramente rispetto al passato le ragazze che hanno questa passione saranno aumentate, anche se sono cresciuta in una famiglia in cui mia sorella più grande e le mie cugine avevano già prima di me la passione per i videogames!
6) Consideri il mondo dei videgiochi ancora troppo maschile? Se si, perchè?
A: No, per il semplice motivo che per me è sbagliato dividere i videogiocatori tra uomini e donne.
C: Non penso sia ‘troppo’ maschile. Penso solo che molte ragazze non trovino ancora attraente il mondo del gaming semplicemente perché non è il tipico interesse ‘da ragazza’. La società ci dà un’idea standard di femmina, e di certo non ci mettono in mezzo i videogiochi. Senza contare che non tutti i ragazzi giocano, quindi una ragazza anche volendo avvicinarsi agli interessi del moroso, non trova sempre il gaming ad aspettarla. Però non penso neanche che bisognerebbe creare più giochi ‘da ragazza’, semplicemente perché esistono già, e non sono mica pochi. Se per qualche motivo il gaming inizia ad incuriosire una ragazza, non saranno mica le distinzioni tra gioco ‘femminile’ e gioco ‘maschile’ a fermarla (soprattutto perché penso che ogni gioco sia unisex).
M: Non lo considero troppo maschile, ma troppo maschilista. Purtroppo non tutti i ragazzi sono pronti ad accettare che anche un pubblico femminile possa avere questo tipo di passione.
7) Come giudichi l’ ultima apertura di playstation al mondo femminile?
A: E’ una bella cosa, anche se, come si deduce dalla mia risposta precedente, l’affermazione “[…] appetibile anche per il pubblico femminile” la considero errata perchè nel mondo videoludico non distinguo tra pubblico maschile e femminile. Più donne nello sviluppo di videogiochi sarebbe interessante. Basta che non rovinino le cose inserendo cose troppo “pucciose”
C: Ammetto di non sapere cosa pensare dell’affermazione di House. Tralasciando il fatto che non è detto che una ragazza solo perché femmina debba amare il rosa, c’è da dire che sono da un lato felice che più donne produrranno videogiochi, ma dall’altro ho paura che pur di aumentare la cosiddetta ‘quota rosa’ prendano donne a cui i giochi non interessano. Penso che in qualunque settore ci sia bisogno di gente appassionata, perché solo la passione porta alla produzione di risultati ottimi. Sono però molto incuriosita dai giochi che ne usciranno fuori!
M: Devo dire che pian piano il mondo di PlayStation sta diventando sempre più aperto nei confronti di noi ragazze, e sono molto contenta di questo; dopotutto, ogni videogioco riesce a trasmetterti delle emozioni uniche e meravigliose.
8) Nella vita di tutti i giorni conosci altre ragazze appassionate di videogiochi?
A: No. La cugina di un mio amico so che gioca, ma ci avrò parlato sì e no tre volte.
C: Sì, conosco varie ragazze appassionate. Alcune giocano solo ogni tanto, altre divorano tutto ciò che toccano, ma sono più di quanto ci si potrebbe aspettare.
M: Oltre ad avere una ventina di amiche con questa passione, ci sono anche mia sorella e le mie cugine che adorano questo mondo di videogames.
9) Secondo te, cosa manca al mondo dei videogiochi per aprirsi definitivamente anche alle ragazze?
A: Nulla. Secondo me sono le ragazze che o si avvicinano a questo mondo oppure scelgono di non farlo.
C: Non credo manchi qualcosa al mondo dei videogiochi. Ormai c’è un po’ di tutto, e chiunque può incuriosirsi ed avvicinarsi.
M: Secondo me non c’è qualcosa in particolare che manchi, anzi, si vedono sempre più spesso personaggi femmina con una grande personalità e carattere, siamo sulla buona strada!
10) Se vuoi, scrivi un tuo pensiero sul rapporto “videogiochi-ragazze”
A: Innanzitutto, grazie alla mia esperienza su Ludomedia, ho imparato a suddividere le ragazze videogiocatrici in due categorie:a. Videogiocatrici normali; b. Videogiocatrici “Io gioco guarda come sono figa”. (scusate per il termine).
a. Niente, normalissime ragazze che giocano ed esprimono commenti più o meno sensati e approfonditi sui videogiochi. b. Ragazze che se guardi la loro collezione il massimo che riescono a dire è “Bellissimo ihihihihihihihihih”. Le seconde sono snervanti perchè rovinano un pochino la figura della donna che gioca: ho come l’impressione che spesso le opinioni “al femminile” non vengano prese molto sul serio. Ma del resto dato che stanno spopolando le ragazze della seconda categoria non vedo perchè non dovrebbe essere così. Ihihihihihihihihihih.
Sorvolando su questa mia personalissima suddivisione, mi fanno ridere commenti che vedo nell’immenso mare di internet del tipo “Ma esistono ragazze videogiocatrici?” “Sono stato battuto da una donna, che vergogna!” o cose simili. Insomma, siamo nel 2013 credo sia una cosa tristissima vedere ancora questo genere di cose. Nemmeno fossimo una razza aliena. Il rapporto “videogiochi-ragazze” da me è vissuto come il rapporto “videogiochi-ragazzi”.
C: Penso che il rapporto videogiochi-ragazze sia interessante. Sto scoprendo sempre più appassionate, molte delle quali decisamente forti. Credo sia una dimostrazione di come uomini e donne non siano diversi tra loro, di come qualunque cosa sia unisex.
M: Come tutti sanno, ci sono vari tipi di “videogiocatrici”: quelle che si definiscono così, ma in realtà lo fanno solo per attirare l’attenzione dei ragazzi; quelle che credono che fare una foto con gli occhiali da vista e divorando un Joystick faccia di loro delle nerd pro; infine quelle che credono che giocare a Farmville, Just Dance, Guitar Hero e COD faccia di loro delle vere videogiocatrici. Essere videogiocatrici è avere questa passione dentro da sempre e riuscire a coltivarla negli anni grazie a capolavori unici che ti fanno innamorare sempre di più di questo campo, ma anche grazie a capitoli meno importanti, che fanno si che la tua esperienza di gioco sia amplificata a più e più generi. E’ quest’ultima che secondo me fa un vero videogiocatore, l’esperienza.