Alzi la mano chi non ha ancora avuto modo di provare uno di quei visori per la realtà virtuale che tanto fanno fantasticare videogiocatori e non in ogni angolo del globo.
Ebbene, io sono tra quei (forse pochi) miserabili che ancora non hanno avuto l’opportunità di armarsi di uno di questi fantasmagorici visori che promettono la rivoluzione nel mondo dell’intrattenimento videoludico e non solo. Spero ovviamente di poter rimediare il prima possibile per poter assaggiare personalmente un po’ di futuro, per poter tastare con mano quello che sembra l’inevitabile destino del nostro hobby preferito che si appresta a diventare sempre più immersivo, o come preferirebbe qualcuno, alienante.
Ricordo molto bene quando, ancora bambino, guardavo in alcuni cartoni animati apparire strani apparecchi che facevano appunto precipitare un personaggio in una realtà virtuale, alternativa, nel mondo di un videogioco, nel quale abbiamo sempre fantasticato o desiderato di essere. Ovviamente parlando di diversi anni fa, tutto ciò mi appariva solo come qualcosa di realizzabile in un cartone animato, mai mi sarei aspettato di poter avere a disposizione una tecnologia tanto avanzata di lì a qualche decina di anni.
A ciò poi va anche associata un’altra tecnologia, che però più che realtà virtuale prende il nome di realtà aumentata, identificabile con gli ologrammi e recentemente realizzabile con la spettacolare presentazione da parte di Microsoft della tecnologia Hololens. Come già ampiamente affermato, questi strumenti non troveranno ovviamente spazio solo nei videogiochi, ma potranno tranquillamente trovare campo anche per innumerevoli altre applicazioni.
Ciò che desta qualche perplessità è sul fatto che il pubblico sia più o meno propenso, sia così effettivamente bisognoso di questi nuovi supporti. Rimanendo in ambito videoludico non credo che si assisterà, come forse è ovvio che sia, a un drastico cambio di abitudini da parte dei giocatori, praticamente videogiochiamo quasi allo stesso modo da 30 anni a questa parte (console + joystick oppure PC con mouse e tastiera) e quindi molto difficilmente si trasformerà velocemente il modo di interagire con il media.
Diversi esperimenti in ambito di realtà virtuale o realtà aumentata sono stati fatti nel mondo videoludico e sempre con scarsi risultati. È vero però che le tecnologie a disposizione non erano quelle di oggi, basta ad esempio fare un confronto con quell’ aborto del Nintendo Virtual Boy con un qualsiasi visore di adesso.
Molto probabilmente più che ad un’inarrestabile ascesa di queste nuove tecnologie assisteremo ad un’integrazione di esse nel panorama attuale. Molti giochi saranno adattati per essere giocati tramite visori e potremmo assistere alla nascita anche di nuovi generi, ma non certamente ci sarà una sostituzione, un’inarrestabile ascesa.
L’idea, osservando comunque da fuori questo fenomeno e dovendolo ancora testare, sinceramente non è che mi entusiasmi così tanto. Credo che sarebbe una cosa che mi divertirebbe per quelle due, tre volte ma dopo potrebbe rischiare di diventare monotona una volta perso il suo fascino iniziale e potrei tornare a giocare come ho sempre fatto e senza tutte le “complicazioni” del caso, ma sarò ben lieto di essere smentito. Quando lo testerò vi farò sapere.
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