Comincio col dire che potete considerare quest’articolo come volete: uno speciale, una recensione, un approfondimento o quello che volete voi.
Ho lasciato passare un po’ di tempo dalla bufera scatenata dal titolo di Hammerpoint Interactive, proprio per lasciare alla software house il tempo di correggere tutti gli errori fatti. La mia intenzione, comunque, è rispondere ad una sola domanda: Ma The War Z è veramente così brutto?
Inizialmente il titolo prometteva bene. Grazie anche alla Mod di Arma II chiamata DayZ, il titolo di Hammerpoint Interactive stava cominciando a farsi largo tra le tante altre produzioni videoludiche.
Le prime critiche arrivarono subito. The War Z era troppo simile a DayZ. Non solo per il titolo, ma anche per il concept del titolo. Subito Hammerpoint intervenne dichiarando che la produzione di The War Z era partita ben prima dell’uscita di DayZ.
Dopodichè, rilasciata una Pre-Alpha giocabile da coloro che avevano preordinato il titolo, il gioco sembrava procedere bene. Certo, il gioco era pieno zeppo di bug e glitch, ma era una Pre-Alpha, dunque sarebbe stato stupido aspettarsi il contrario. The War Z prometteva davvero bene, come si può capire anche dalla mia Anteprima scritta secoli fa.
Dopo pochissimi mesi, però, venne compiuto il misfatto. Hammerpoint Interactive rilasciò la versione 1.0 del titolo, quindi la versione completa, sul suo sito ufficiale e anche su Steam. Ma quello che i giocatori si ritrovarono davanti era un gioco in fase Alpha o poco più. Svariati errori di gioco si presentavano a coloro che avevano acquistato The War Z. Alcuni addirittura non riuscivano ad accedere ai server di gioco, mentre altri rimasero sconvolti dal fatto che, una volta che il personaggio veniva sconfitto nel gioco, bisognava attendere ben 5 ore per poterlo riutilizzare.
Addirittura su Steam e sul Sito Ufficiale venivano pubblicizzate features che in-game non erano ancora state introdotte, come ad esempio l’utilizzo dei mezzi (che veniva mostrato anche in alcuni trailer del gioco).
La bufera fu inevitabile. Valve intervenne immediatamente rimuovendo il gioco da Steam dopo meno di una settimana dal rilascio. I giocatori chiedevano rimborsi. Gli sviluppatori di Hammerpoint Interactive venivano tacciati come truffatori. Inoltre, le varie citazioni in tribunale come quella per l’utilizzo senza licenza di immagini utilizzate durante la campagna pubblicitaria di The Walking Dead, non migliorarono di certo la situazione.
Tutto ciò, porto Sergey Titov, Executive Producer di The War Z, a inviare una mail di scuse a tutti gli acquirenti del gioco, il 27 Dicembre 2012. In questa mail, oltre alle scuse, prometteva anche che avrebbe reso quanto prima The War Z un titolo completo, sorvolando su quella farlocca versione 1.0.
Avendo io stesso ricevuto personalmente quella mail, in quanto giocatore di The War Z, ho deciso di dare ad Hammerpoint Interactive una seconda possibilità, sperando che il caro Sergey abbia mantenuto la sua promessa.
Mentre scrivo, è online la versione 1.1.3. Sono passati quasi due mesi da quella mail e stando alla mail tutto dovrebbe essere stato sistemato.
Già aprendo il gioco, si può notare che le immagini prese da The Walking Dead sono state sostituite. Sempre prima di entrare a tutti gli effetti nel gioco, è importante notare che Hammerpoint abbia finalmente inserito la personalizzazione del personaggio, che prima non era possibile modificare.
Entrando nel gioco, invece, si nota subito come lo spazio di gioco sia stato pulito. Ci sono ancora textures sbavate e fili d’erba non proprio eleganti, ma nel contesto, l’aspetto grafico è più che accettabile. Anche il framerate è stato ampiamente migliorato. Prima c’erano picchi che facevano scendere il gioco anche a 8fps, mentre ora i 30fps si mantengono stabili. Hanno risolto anche il problema più importante: quello che affliggeva gli zombie. Prima, gli zombie si comportavano solamente in due modi: o restavano fermi o, altrimenti, se si muovevano erano praticamente inattaccabili. Adesso gli zombie si possono uccidere anche utilizzando la torcia in dotazione standard.
Non ci sono più grossi glitch anche se il problema degli altri giocatori che, invece di attaccare gli zombie, attaccano gli altri sopravvissuti è rimasto. Ma su questo, effettivamente, Hammerpoint Interactive poteva fare poco.
Parecchie fetaures, come quella dell’utilizzo dei mezzi, non sono ancora state inserite, ma rimango fiducioso.
Quindi, tiriamo le somme. Sergey Titov ha mantenuto la sua promessa? All’80% sì, adesso il titolo si può effettivamente considerare completo, nonostante alcune features mancanti.
The War Z è veramente così brutto? Beh, ai tempi del rilascio sì. Le accuse erano più che fondate. Ad oggi, la maggior parte dei problemi sono stati risolti e si può parlare di una versione completa. Per 15$, il prezzo base di The War Z, credo che l’offerta sia adeguata al prodotto.
Il pubblico potrà apprezzare The War Z? È brutto dirlo, ma credo che la risposta sia no. Difficilmente il pubblico potrà dare una seconda chance ad Hammerpoint Interactive, visti i precedenti. Inoltre, all’orizzonte si affaccia l’uscita della versione standalone di DayZ, e credo che la maggior parte degli interessati a questo tipo di giochi, preferirà puntare sul cavallo che non ha mai deluso.
Personalmente, se fossi nei panni di Sergey Titov, renderei The War Z un titolo free2play. Le ragioni sono tante e sono facilmente intuibili. Inoltre, dimosterebbe che la sua intenzione non è mai stata quella di truffare i player cavalcando l’onda del successo di DayZ. In bocca al lupo, Hammerpoint.