Sono tanti (troppi) i titoli che, una volta presentati, si sono poi volatilizzati nel nulla o addirittura cancellati dopo anni di sviluppo. La medesima sorte sembrava esser toccata a Nioh, gioco presentato nel lontano 2005 e poi scomparso dal panorama videoludico. A Settembre 2015 è ricomparso, letteralmente stravolto nelle meccaniche e nelle atmosfere, abbracciando un gameplay che si rifà ai Souls, affinando una componente ruolistica di tutto rispetto e potenziando le meccaniche di gioco. Dopo ben 12 anni dalla sua prima apparizione, è finalmente disponibile una demo della versione alpha con cui immergersi, e tastare con mano questo nuovo gioco del Team Ninja.
Jappo ovunque
Il primo impatto con il gioco ci paleserà di fronte un Giappone antico dell’epoca Sengoku. Impersoneremo William, un samurai dotato di poteri sovrannaturali, probabilmente parente alla lontana di Geralt di Rivia, viste le somiglianze. Scherzi a parte, comandi alla mano, Nioh si rifà ai Souls in maniera prepotente, mettendo da subito a proprio agio coloro che hanno amato la saga Bandai Namco. Ma non è esattamente una copia spudorata dei Souls: c’è qualcosa di ancora più bastardo, da analizzare. Appena trenta passi sulla spiaggia in cui ci ritroveremo, e si paleserà il primo Samurai armato di Katana. Lo abbiamo colpito a mani nude, e gli abbiamo fatto il solletico. Due suoi colpi, invece, ci hanno steso. Respawn, di nuovo diretti verso il primo Samurai. Serie di colpi, schivata, colpi, William si stanca, resta fermo, katana del samurai, morte. Dopo una serie di tentativi sulla falsa riga di quanto fatto con i Souls, cambiamo approccio. Un rapido giro nell’inventario, test degli attacchi disponibili attraverso la pressione dei 4 tasti frontali + un dorsale, attesa per conoscere il pattern del nemico, esplorazione ambiente e attacco/schivata sino a farlo letteralmente morire. Ottimo, è questo l’approccio. Secondo Samurai: approccio consolidato con il precedente; questo però para, schiva, e ci uccide in pochi secondi. Praticamente a distanza di pochi secondi, la medesima tecnica usata per il primo samurai non è stata proficua per il secondo. Una volta compreso come sconfiggere anche questo nemico, ci siam ritrovati a morire per mano di due samurai con attacco combinato. Morti, e costretti a dover studiare il tutto per l’ennesima volta.
Arrivati a questo punto è facile capire come l’impianto di gioco messo su da Team Ninja strizzi sì l’occhio ai Souls, ma ne arricchisce e ne potenzia l’impianto per coloro che cercano una sfida sempre diversa e assolutamente galvanizzante. L’impatto con Nioh potrebbe non essere una passeggiata, sopratutto per coloro che non hanno mai provato un Souls. Il gioco è dannatamente difficile, e vista la sua natura di alpha, anche mal calibrato sotto alcuni aspetti. Nonostante questo però, una volta compreso risulta appagante e divertente. È molto più complesso rispetto ai titoli From Software, sopratutto nella gestione dell’inventario. Non basterà livellare per andare avanti: bisognerà spendere del tempo per scegliere l’equipaggiamento adeguato, potenziare in modo ragionato, e rendere il personaggio forte negli attacchi, agile nelle schivate e abbastanza resistente per le parate.
Sì, se ve lo state chiedendo sappiate che è sì: il cuore pulsante di Nioh è comunque un “trial & error” come per un Souls. La differenza consiste in un gameplay più complesso, e ragionato. Una delle novità, rispetto agli altri esponenti del genere già citati, è la presenza di spade conficcate nel terreno, appartenute a giocatori caduti in quella determinata area. Evocandoli potremo sfidarli, in un combattimento controllato dalla CPU, ed eventualmente prendere preziosi oggetti. Occhio però, perchè ognuno di essi ha un determinato livello, e sfidare un livello 6, mentre si è al livello 1, equivale a morte certa.
Troveremo infine dei piccoli templi al posto dei falò, per i respawn, dove sarà possibile rivendere oggetti, cambiare lo spirito del proprio guardiano (che svolge principalmente attività di supporto) e ottenere bonus. Il sistema di raccolta delle anime ha un nome diverso, ma funziona alla stesso modo dei Souls. Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte ad un gioco annunciato per PS2, con un impianto grafico da Ps3 ma destinato a Ps4. Nel menu troverete una funzione che vi permetterà di scegliere se giocare a 720p e 60 frame al secondo, o 1080p e 30 frame al secondo non stabili. Noi lo abbiamo provato a 720p e 60 frame, e credeteci, in questo caso è meglio la fluidità.
Ovviamente attendiamo la release per poter esprimere un giudizio completo, nella speranza che Team Ninja affini ciò che c’è da affinare, e bilanci quanto dev’essere bilanciato.
Speranze
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Paure
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