Recensione Assassin's Creed 3

” Su questa terra, sono combattuto. Parte di me vuole respingere il nemico. Parte di me è il nemico. In nome della libertà, io combatterò gli oppressori indipendentemente dalla loro bandiera. Mentre uomini coraggiosi scrivono la storia di questo giorno, il futuro della nostra terra è nelle mani di coloro che sono davvero liberi. “

Le parole di Connor Kenway risuonano ancora nella mente di chi (come il sottoscritto) le ha udite durante l’anteprima mondiale del gameplay di Assassin’s Creed III.
Quello che stiamo per recensire è un tassello importantissimo della saga videoludica targata Ubisoft. Terzo capitolo (quinto se si seguono le “mega espansioni” Brotherhood e Revelation legate al secondo capitolo della serie) di una delle saghe ormai entrate prepotentemente tra le più belle mai realizzate. Definitiva chiusura del cerchio per le gesta di Desmond e l’ovvia fine di una trilogia.
Tutto questo marasma ha creato hype di dimensioni assolutamente indescrivibili, giustificato dalla mediocrità delle espansioni post ACII e dalla voglia di riscatto del team di produzione.
Dare corpo a questa recensione non è stato facile, anche perchè ogni nuovo capitolo della saga ha portato con se lodi e critiche che variano da soggetto in soggetto. Ciò che intendiamo fare è un’analisi approfondita e assolutamente razionale.
Mettetevi pure comodi, il tempo di accendere l’Animus…e siamo online!

Trama

Il periodo scelto da Ubisoft per questa nuova incarnazione di AC è l’America , più precisamente lo spazio temporale che va dal 1753 al 1783, arco di tempo nel quale si svolse la Guerra d’Indipendenza Americana tra le colonie statunitensi e la corona inglese.
Si parte ovviamente con Desmond e il resto della combriccola alle prese con l’accesso al Tempio (che abbiamo visto durante il finale di Assassin’s Creed Revelations) grazie all’utilizzo della Mela dell’Eden. Ben presto Desmond entra nuovamente in un stato di osmosi e si ritrova privo di sensi e nei panni di un suo antenato. Un nuovo antenato per l’esattezza. Se avete avuto modo di vedere la martellante campagna marketing imbastita per questo episodio, avrete certo notato che il protagonista non è più Ezio ( anche perchè Ezio è morto in AC Embers, cortometraggio di Ubisoft post-AC Revelations). Velocemente ci ritroveremo nell’Animus e nei panni di Haytham Kenway, personaggio sconosciuto ma che ben presto ci accorgeremo essere una persona tutt’altro che comune, date le particolari doti acrobatiche. Tutta la prima sezione di gioco funge da tutorial nel quale saremo quindi quidati verso il nostro primo omicidio in un’ambientazione davvero accattivante: un teatro dove dovremo eliminare il bersaglio designato,il tutto ovviamente senza farsi scoprire.
Da qui in poi il tutorial si sposta a Boston, dove lo stesso Haytham è alla ricerca di indizi riguardanti la “Prima Civiltà”, e soprattutto di adepti che possano abbracciare le ideologie del gruppo. Tutto ciò quindi che vivremo in questo periodo è un prequel della storia principale. Questa sorta di prequel/tutorial culmina quando Haytham conosce una pellerossa, che liberata insieme ad altri prigionieri, si unisce a lui. Da qui entra in scena Connor, l’assassino mezzosangue.

Vivremo l’evoluzione di Connor da bambino, alla maggiore età sino all’ iniziazione ad Assassino. Da qui in poi, tocca a noi.

Gameplay

Il sistema di controllo è stato leggermente modificato e limato. Troviamo infatti una nuova mappatura dei comandi sul joypad che comprende, tra le varie cose, ulteriori semplificazioni. La Safe Running è una delle migliorie introdotte nei comandi, parliamo infatti della corsa acrobatica. Tale feature verrà attivata con la pressione dei tasti R2/RT , cosi da lasciare gli altri pulsanti frontali del Joypad completamente liberi. Questa opzione introdotta rende le fasi negli ambienti selvaggi molto più godibili e fluide. Per quanto riguarda la scalata di edifici e affini, le modalità rimangono le stesse dei capitoli precedenti.
I combattimenti risultano avere l’impronta classica che molti di voi amano/odiano ereditata dai precedenti capitoli, e l’IA (nonostante sia leggermente meno propensa a prendere cazzotti e botte dei precedenti capitoli) si rivela solo sufficente. Rispondendo ad un nemico con una contromossa effettuata con il tempismo giusto, si avrà la possibilità di fermare il tempo per pochi istanti e far scatenare a Connor devastanti mosse, unico modo per eliminare velocemente soldati corazzati e ufficiali.
La telecamera inoltre risulta essere molto incerta nelle fasi più coincitate, rendendo a volte frustanti i combattimenti con più soggetti.

Modalità di gioco e longevità

Assassin’s Creed III presenta la formula ormai collaudata dei suoi predecessori in termini di longevità.
La sola avventura principale vi porterà via 10/13 ore se giocata tutta d’un fiato. Se deciderete invece di godervi al 100% l’universo creato da Ubisoft, portando quindi a compimento le classiche missioni secondarie (ascoltare dialoghi senza farsi scoprire, scalare punti di osservazione ed effettuare la classica sincronizzazione, forzieri da aprire, classici contratti da assassino, conquista dei territori nemici penetrando nel forte degli antagonisti ed eliminando il capitano), ne avremo per ben 30 ore nette .
Come succedeva con Ezio e la ricostruzione di Monteriggioni, anche Connor avrà a che fare con i suoi possedimenti e la relativa gestione. Lo stesso avrà dalla sua una tenuta oltre la frontiera che dovrà essere restrutturata e gestita sin nei minimi dettagli.
Potremo sbloccare nuovi progetti e chiedere aiuto a varie figure e artigiani (per la produzione di metalli, minerali, legname etc.). Ritorna il Libro Contabile che stavolta non tiene solo conto dei nostri guadagni , ma rende possibile fabbricare mobili, vestiti e addirittura merci vendibili, inviandole ovviamente nei vari magazzini presenti sul territorio. Tutto questo meccanismo viene ripreso da Brotherhood, in una veste però ottimizzata e rinnovata come l’invio degli Assassini nelle capitali Europee. Come però succedeva in Brotherhood questa piccola feature risulta essere ripetitiva nelle singole azioni svolte.

Passiamo ora una delle nuove modalità: siete pronti a solcare i mari?
Proprio così: a bordo dell’ “Aquila” , nave che vede al posto del capitano il nostro Connor, potremo navigare fino ai Caraibi alla ricerca di navi da abbordare e nemici da combattere a colpi di cannone e fucile.
Il sistema di navigazione è assolutamente impeccabile. Potremo scegliere se navigare a vele spiegate, mezze vele o fermarsi. Dovremo stare attenti a secche e scogli che altrimenti finirebbero per gambizzarci nel bel mezzo di una battaglia. Inoltre l’esplorazione navale comporta anche la raccolta di speciali oggetti chiamati Gingilli di Kidd. Questi gingilli potranno essere scambiati con un personaggio del gioco in cambio dell’accesso in piccole avventure molto simili a quanto visto nelle tombe viste in Assassin’s Creed 2.

Arriviamo poi alle fasi di caccia. Modalità di spessore e mai banale che rende ancora più completa l’esperienza di questo  Assassin’s Creed III. Potremo vagare tra i boschi e magari ascoltare le conversazioni dei viandanti, cosi da apprendere ulteriori missioni da portare a termine. E non solo: ritroviamo questa modalità sia nelle missioni principali che nelle sub quest. Ci ritroveremo quindi ad indagare e cacciare, diventando tutt’uno con l’ambiente che ci circonda. Ci ritroveremo inoltre a lottare con svariate specie animali, e vendere ciò che ricaveremo da loro. Capiterà molto spesso di dover lottare con lupi e linci, attivando dei veri e propri Quick Time Event.
Quasi nulla di nuovo da segnalare nella modalità multiplayer online che presenta i classici Deatmatch,Cattura la bandiera, Domination e una sessione in cooperativa chiamata Wolfpack.

Grafica e Sonoro

Il comparto grafico si presenta ottimo sotto quasi tutti i punti di vista. L’engine grafico fa il suo lavoro in maniera egregia , anche se non ci ritroveremo le superbe ambientazioni dettagliate di Roma e Firenze ma alberi, montagne, pareti rocciose e abitazioni basse. Se magari da questo punto di vista non avremo una titanica visione, la sensazione di vita all’interno del gioco è stata affinata e nettamente migliorata. La realisticità dei movimenti della gente comune e dell’atmosfera cittadina è stata ricreata in maniera magnifica rispetto al passato.
Inoltre ci pensa il ciclo giorno/notte e la neve (con conseguenti movimenti impacciati dei protagonisti all’interno di essa) a fare da slogamascelle. Questo non si può dire per le ombre e i visi, che risultano essere leggermente sottotono rispetto alla produzione. Ci ritroveremo inoltre di tanto in tanto vicino a cittadini ed edifici che compaiono dal nulla, ma non solo: le texture della vegetazione risultano essere in alcuni frangenti scarni e poco curati. Tutto questo ovviamente è possibile notarlo solo se ci si fa caso. Piccoli dettagli di poco conto che sono giustificabili dall’ormai anzianità delle correnti consoles.
Il sonoro è come sempre al top. Effetti audio campionati perfettamente e in grado di regalare emozioni uniche e sensazionali. Il doppiaggio in Italiano si riconferma poi assolutamente impeccabile, cosi come la colonna sonora.
Durante la prova abbiamo riscontrato bug vistosi e compenetrazioni orride, ma non abbiate paura: Ubisoft ha già rilasciato una megapatch disponibile da ieri 31/10/2012 che andrà a correggere tutte queste fastidiose pecche.

Commento Finale

Non era un’impresa facile quella intrapresa da Ubisoft. Con ACII alle spalle, ci si aspettava tanto da questo terzo capitolo.
Connor dimostra di avere i giusti connotati per prendere le redini di Ezio, anche se leggermente sottotono rispetto a quest’ultimo.
La produzione risulta essere nel suo complesso godibile e assolutamente ottima (nonostante i difetti riscontrati) e Desmond non poteva avere un finale migliore.

Assassini…siamo nuovamente chiamati a salvare il mondo!