Il genere dei “MetroidVania” ha vissuto la propria Golden Age nel passato decennio e non è un segreto il fatto che da un po’ di tempo questo genere sia passato in secondo piano, complice anche l’abbandono della grafica in due dimensioni. Questo gameplay aggressivo e frenetico sopravvive comunque nel cuore dei fan, ed è per questo motivo che ancora oggi escono giochi che fanno l’occhiolino a titoli ormai attempati. Ma non è il caso di AeternoBlade.
La leggendaria spada del tempo
Le premesse di AeternoBlade possono non essere delle più originali, ma rimangono comunque un punto di partenza valido per un titolo di questo genere: la guerriera Freyja è l’unica sopravvissuta alla furia distruttiva del malvagio Beladim che ha travolto il suo villaggio; dopo aver raccolto una spada da un guerriero morente, insegue il signore del male per poter consumare la propria vendetta. Lo scontro però è chiaramente impari, e proprio quando Freyja sembra non avere più scampo ecco che un potere nascosto della spada si attiva e le permette di riavvolgere il corso del tempo. In questo modo Freyja ha la possibilità di raccogliere tutte le parti mancanti della spada e potenziarsi per poter annientare il malvagio Beladim e porre fine al suo regno di terrore.
Un gioco di altri tempi
Il potere della AeternoBlade però gioverebbe anche sull’aspetto tecnico e visivo del titolo, visto che sembra essere vittima della nostalgia dei tempi passati. Il discreto design dei personaggi viene rovinato da una grafica di due generazioni videoludiche fa, le animazioni sono povere e il gioco soffre del porting forzato dalle console portatili (dove dubito comunque che la resa grafica fosse accettabile). Inoltre, sebbene nel corso della storia venga data la possibilità al giocare di potenziare il proprio personaggio sbloccando nuove combo, il gioco soffre fin dai primi minuti di un pattern di movimenti troppo limitato per questo genere, tanto che non è possibile direzionare i movimenti verso l’alto o il basso. Per questo motivo le fasi di combattimento risultano piuttosto piatte, mentre le fasi platform con cui si alternano soffrono di movimenti troppo meccanici e fastidiosi.
Infine, le abilità che permettono di controllare il tempo risultano abbastanza superflue e sembrano necessarie a risolvere solo gli enigmi che si incontrano nel corso della partita.
Pro
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Contro
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