Recensione Batman Arkham Origins – Cold, Cold Heart
Dopo la cocente delusione avuta con il primo DLC Initiation, Warner Bros. Entertainment ritorna nuovamente sulle scene di Batman: Arkham Origins con un nuovo (ed ultimo) expansion pack intitolato Cold, Cold Hearth. A differenza di Initiation, il quale offriva nient’altro che una serie di sfide piuttosto banalotte, Cold,Cold Hearth si presenta proprio come una nuova avventura in piena regola, della durata di circa 3\4 ore, dedicata interamente al primo incontro tra Batman e Mr Freeze, uno dei villain più famosi dell’universo batmaniano. L’add-on in questione non si limita ad aggiungere un inedito nemico da sconfiggere (ergo una nuova storia da portare a termine) ma va anche ad implementare il già ricco arsenale di Batman con nuove armi, gadgets e una tuta speciale. Insomma, Cold, Cold Hearth sembrerebbe essere la soluzione ideale per ingannare l’attesa di Arkham Knight, il nuovo capitolo in arrivo su console next gen. Ma andiamo ad analizzare il tutto nei dettagli.
Freddo, gelido cuore!
La nostra avventura comincia esattamente un paio di giorni dopo gli eventi di Arkham Origins. Durante una cerimonia di premiazione a casa Wayne, la banda criminale del Pinguino irrompe nella villa con l’intenzione di rapire uno dei presenti alla festa: Ferris Boyle, capo della nota azienda GothCorp. Insieme agli spietati rapitori, però, vi è anche Mr. Freeze, aka Victor Fries, antagonista principale della storia, apparentemente alleatosi con lo squadrone di Cobblepot. Dopo aver messo al sicuro gli invitati, facendo a botte con i primi scagnozzi di turno, il nostro compito sarà quello di raggiungere la batcaverna, indossare il costume e partire alla caccia dei cattivi per salvare il filantropo Ferris Boyle. Nel corso dell’avventura verranno alla luce interessanti colpi di scena e, soltanto alla fine, si scopriranno le vere intenzioni del “gelido” Mr Freeze e l’obiettivo del suo losco piano. Nel complesso, quindi, la componente narrativa si può considerare davvero di buona fattura.
Un pipistrello a prova di ghiaccio
La storia di Cold,Cold Hearth si svolge anch’essa tra le strade e (alcuni) edifici di Gotham City, ma in questo caso gli unici distretti esplorabili della città sono solo due. In sostanza, questa nuova espansione conferma nuovamente l’anima free-roaming classica della serie Arkham, anche se in misura molto più ridotta. Una volta terminata la storia principale, sarà sempre possibile ritornare a svolazzare sui tetti ghiacciati di Gotham per completare le missioni secondarie-extra, anche se ci sarà molto poco da fare (sgominare le bande rimanenti di criminali oppure salvare gli ultimi ostaggi resi ghiaccioli dagli scagnozzi di Mr Freeze). Una delle novità più interessanti introdotte in Cold,Cold Hearth è senz’altro la nuova Tuta XE. Quest’ultima, oltre che donare un nuovo look al nostro amato Cavaliere Oscuro, ci permetterà (grazie anche all’ausilio dei guanti termici) di sciogliere – e quindi sfondare – diverse pareti ghiacciate per introdursi in alcune aree della mappa, rese inaccessibili dalla spessa coltre di ghiaccio. La tuta sarà utile anche a salvare gli ostaggi intrappolati dal raggio congelante. Il Batarang termocaricato (altra new entry) invece sarà utile a rompere la patina di ghiaccio presente su diversi interruttori, oppure a staccare dal soffitto le letali stalattiti da far cadere addosso ai nemici; elemento, quest’ultimo, che garantirà un gradito pizzico di pepe nelle sezioni stealth.
Sul lato tecnico non sono stati fatti enormi miglioramenti. Il comparto grafico è rimasto praticamente inalterato, presentando le solite magagne del gioco originale: antipatici bug , improvvisi “freeze” della console (sarà un caso!?) e abbassamenti della risoluzione durante i filmati in CG. Nota di merito invece per l’audio, grazie soprattutto all’ottimo doppiaggio in lingua originale.