Ci sono voluti dodici anni di attesa per poter mettere le mani su Diablo III, e un anno aggiuntivo per poter mettere le mani sulla prima espansione del gioco, preceduta dalla corposa patch 2.0.
Nonostante la critica e il pubblico siano stati completamente divisi in due, Blizzard è decisa ad andare avanti con Diablo III e ha intenzione di non abbandonare la sua creazione.
Noi abbiamo giocato Reaper Of Souls per voi, abbiamo sfidato la morte, e siamo ancora qui per potervelo raccontare, quindi scopriamo insieme se la nuova creazione di mamma Blizzard vale la pena di essere giocata o meno.
UNA NUOVA MINACCIA
Chi ha giocato Diablo III ricorderà che la trama si era fermata con la sconfitta di Diablo, successivamente rinchiuso dentro la pietra nera delle anime, ma la pace non è mai duratura, infatti Malthael: l’angelo della morte, dopo essere riuscito a rubare la bramata pietra nera delle anime, mette in atto il suo malvagio piano, con un solo obiettivo: sterminare la razza umana.
Noi impersoneremo ancora una volta il Nefilim, sulle cui spalle grava nuovamente il destino dell’umanità e, dopo essere stati contattati da Tyrael, trasformato in un essere mortale dopo un feroce scontro con l’angelo della morte, ci ritroveremo ancora una volta catapultati nel mondo di Diablo, più precisamente in Cuor Della Marca, dove i servitori dell’angelo stanno mettendo a ferro e fuoco la città.
Per non farvi ulteriori anticipazioni, tutto ciò che possiamo dirvi della trama è questo, nonostante essa non sia particolarmente sviluppata o complessa, e sebbene non abbia particolari colpi di scena, riesce a scorrere liscia fino alla fine, regalando ore di puro intrattenimento.
La trama non è però ciò su cui Diablo III punta per regalare un’esperienza unica ai fan.
NUOVO GIRO NUOVA CORSA
Reaper Of Souls aggiunge solamente un nuovo atto alla campagna di Diablo III, un atto relativamente corto: basteranno infatti una manciata di ore per portare a termine la nuova avventura proposta da Blizzard, e sebbene ciò possa far storcere il naso ai meno esperti, qualsiasi amante della saga di Diablo sà che la longevità del titolo non si basa su una run a sè stante, bisognerà infatti rigiocare la campagna più e più volte, affrontando diversi livelli di difficoltà per portare il proprio personaggio al livello 70 (nuovo cap inserito con questa nuova espansione) e ottenere eccellenze e armature rare.
Con la Patch 2.0 Blizzard ha modificato anche la curva di difficoltà del titolo, i nemici adesso si adegueranno al nostro livello, così da evitare sessioni estreme di farming e far filare il gioco in maniera estremamente più liscia e divertente.
Non siete soddisfatti della longevità pressochè infinita che il titolo, giocato varie volte, può regalare?
Mamma Blizzard ha pensato a tutto, una volta portato a compimento l’atto V avremo infatti a disposizione una nuovissima modalità: la adventure mode, che metterà alla prova il nostro personale Nefilim con sfide sparse per tutto il mondo di gioco, passando per tutti gli atti che compongono la campagna, nuovi boss da battere e varchi del Nefilim da superare.
Se ancora non foste soddisfatti, sappiate che le mappe di Diablo III: Reaper Of Souls sono sconfinate e generate casualmente ogni volta che si rientra in partita, piene di segreti e di mostri da affrontare, con altrettanti loot a cui aspirare.
Parlando di Loot e Drop non possiamo non fare un plauso alla Blizzard, che con la Patch 2.0 ha aperto la strada al nuovo sistema di Drop, che funziona estremamente bene e migliora alcuni problemi riscontrati in passato: saranno maggiori gli oggetti che troveremo dedicati alla nostra classe, e saranno maggiori le possibilità di drop di oggetti leggendari da equipaggiare al nostro eroe.
Interessante anche l’aggiunta degli eventi dinamici sparsi per il mondo di gioco, più di una volta troveremo dei forzieri con una particolare aura rossa, che non appena ci avvicineremo faranno partire una quest che evocherà immediatamente centinaia di nemici per liberare il forziere dalla maledizione, e poter ottenere il suo contenuto.
Scordatevi inoltre le atmosfere di Diablo III, con Reaper Of Souls si torna agli antichi fasti, alle cupe atmosfere a cui Diablo II ci aveva abituato e che tanto sono mancate a moltissimi fans, difficile non innamorarsi delle atmosfere e degli ambienti di gioco nei quali il titolo ci catapulterà: città devastate, antichi anfratti e campi di battaglia millenari cosparsi di trappole, nemici e segreti da scoprire, il tutto condito da una colonna sonora epica, mai sottotono, che accompagna le nostre gesta in maniera perfetta, giocare Reaper Of Souls con le cuffie (completamente immersi) risulta quasi un obbligo più che un consiglio.
Graficamente inoltre il titolo ripropone ciò che di buono era stato fatto con Diablo III, ambienti curatissimi e modelli poligonali ottimi, la quantità di nemici su schermo rimane impressionante, i difetti e le sbavature su schermo sono veramente esigui.
UNA CROCIATA CONTRO IL MALE
Ancora non abbiamo finito la nostra analisi di Reaper Of Souls, all’appello manca una delle aggiunte più importanti del nuovo titolo: la nuova classe, quella del Crociato.
Il Crociato è la sesta classe del gioco, che va ad aggiungersi a quelle del: Barbaro, Cacciatore di Demoni, Mago, Monaco e Sciamano, e si inserisce di prepotenza tra le classi più divertenti da giocare, qualsiasi sia il vostro stile, qualsiasi sia ciò che cerchiate, il Crociato, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti riuscirà comunque a divertirvi.
Sebbene Arma ad una sola mano e Scudo sono sempre i più consigliati per una classe simile (che sembra in qualche modo rifarsi alla vecchia classe del Paladino tanto amato in Diablo II) specie considerando la speciale abilità del Crociato che ci permette di utilizzare lo scudo come arma da lancio, per sterminare nemici più lontani, oltre che che per stordire, il Crociato risulta comunque una classe piuttosto versatile, può essere un Tank formidabile, ma anche l’impostazione da DPS si sposa eccellentemente con le sue capacità.
Probabilmente l’unica cosa che non ci ha convinto di questa nuova classe durante le nostre sessioni di gioco, è la sua palese inutilità, o meglio: quasi tutte le mansioni del crociato infatti, potevano essere coperte da classi già esistenti, avremmo preferito che mamma Blizzard avesse dato retta ai tantissimi fan che a gran voce chiedevano il ritorno di classi come il Druido o l’Assassino.
Aggiunta finale, ma non di poco conto è quella di Myriam, che oltre ad essere un personaggio presente e utile durante lo svolgimento della trama, è un mercante capace di incantare le vostre armi e armature, oltre che trasmogrificare i vostri equipaggiamenti, in modo di dare la possibilità a chiunque di tenere, esteticamente e statisticamente, l’equip che più si adatta ai propri gusti.