Halo è una di quelle serie che non hanno bisogno di presentazioni. Da anni è la saga esclusiva di punta del brand Xbox, ed ha sempre accompagnato tutte le console di Microsoft nel loro ciclo vitale. Con l’uscita di Halo 5: Guardians, Microsoft si aspetta molto, forse anche troppo, visto che si tratta del titolo che deve permettere alla nuova ammiraglia di Redmond di dominare il mercato. Inoltre serve anche a far riacquistare la fiducia degli appassionati dopo le grandi problematiche avute con Halo: The Master Chief Collection nella sua componente online. Saranno riusciti Microsoft e 343 a darci un degno quinto capitolo?
La caccia è iniziata
La trama in Halo è sempre stata un punto fondamentale dell’esperienza, e di sicuro da questo punto di vista, tra molti alti e pochi bassi, ha sempre saputo mettere d’accordo quasi tutti. Tuttavia con Halo 5: Guardians, proprio come con Halo 4 prima, è meglio avere una discreta conoscenza dell’universo espanso di Master Chief e soci già prima di mettere mano al gamepad. Ovviamente la storia è godibile per tutti, grazie anche ai riferimenti che i personaggi fanno nel mentre, ma il quadro completo sarà ad appannaggio di chi conosce la lore dell’universo di Halo.
Durante la storia ci troveremo a visitare svariati pianeti, sia nei panni di Master Chief che, sopratutto in maggior parte, nei panni di Jameson Locke, lo Spartan incaricato di catturare il disertore John-117. A livello artistico ogni pianeta è stato gestito con dovizia di particolari, proponendoci le classiche aree al chiuso nelle strutture dei precursori o nelle stazioni spaziali, amalgamate dalle aree aperte e vaste di Sanghelios, pianeta natale degli Elite. La varietà delle ambientazione è uno dei punti saldi di questa saga, e con Halo 5 i ragazzi di 343 Industries non si sono smentiti, visto che il gioco presenta probabilmente uno dei design migliori della serie.
La possibilità di giocare la campagna in coop è sempre stata garantita da ogni capitolo, e da Halo 3 fino ad arrivare a questo capitolo si potrà giocare con ben 3 amici, che impersoneranno gli altri membri della squadra. Purtroppo, come è già risaputo, in questo capitolo non è presente la coop in locale, ma solo tramite online, quindi niente split screen, il che è una mancanza parecchio pesante per la serie. In mancanza degli amici i nostri compari verranno controllati da una CPU alleata migliore rispetto agli altri capitoli, anche perché il gioco di squadra in alcune sezioni sarà indispensabile. Potremo impartire qualche comando basilare ai compagni di squadra, o chiedergli di curarci in punto di morte, ma per il resto agiranno per conto proprio, con qualche magagna qua e la.
La longevità della storyline principale è in linea con quella degli altri capitoli, forse di qualcosa più lunga rispetto ad Halo 4. Giocandolo a difficoltà normale non si può percepire bene questa longevità, e sopratutto l’esperienza risulterà corroborata da una semplicità allarmante. Fortunatamente viene in soccorso la modalità Eroica e Leggendaria che aumenteranno il livello di sfida in maniera soddisfacente. Naturalmente un altro fattore da prendere in considerazione è la presenza dei classici collezionabili presenti in ogni livello, che tra datapad e teschi permetteranno di spenderci qualche oretta in più. Tutto sommato una buona decina di ore il titolo le richiede (a Eroica) ed è quanto basta, prima di buttarsi nel multiplayer.
Spartan vs. Spartan
Il gameplay di Halo 5 è quanto di meglio si potesse chiedere alla serie. Dopo i potenziamenti di Halo 4, in questo capitolo rimossi, la 343 ha ben pensato di non strafare, aggiungendo solo il necessario. Ora i nostri Spartan potranno, grazie al sistema Thruster, effettuare dei balzi in ogni direzione che permetteranno approcci diversi agli scontri, specialmente nell’uno contro uno. Inoltre la mobilità generale è stata migliorata, con la possibilità di effettuare scatti, scavalcare gli ostacoli ed eseguire scivolate. Inoltre potremo attivare un boost con scatto e attacco melee dopo un po’ di sprint, cosa molto utile a tu per tu con qualche avversario. Inoltre la possibilità di eseguire uno schianto dall’alto può rivelarsi molto utile in determinati momenti, specialmente quando da una posizione alta di vantaggio potremo schiantare uno o più nemici, scudandoli o uccidendoli, anche se dovremo fare attenzione ad eventuali compagni, vista la presenza del fuoco amico.
Una delle novità più discusse è l’aggiunta dell’Iron Sight (il mirino “alla COD”, per i profani) ad alcune armi. Molti pensavano che questo avrebbe trasformato Halo in un clone dello sparatutto Activision, ma vi assicuriamo che non è così. Il mirino è sì utile, ma solo dalla distanza, visto che negli scontri ravvicinati rimane preferibile un approccio diretto con la modalità standard (o a cazzottoni, che è meglio), e inoltre a differenza di altri shooter non appena verremo colpiti il sistema di mira si disattiverà subito. Altra mancanza, gradita o sgradita che sia, è il Jetpack, che in questo capitolo viene sostituito da una breve permanenza a mezz’aria quando si mira in volo. Non è niente di particolarmente efficace, ma di tanto in tanto coglierete di sorpresa qualche nemico.
Arena e Warzone
Il multiplayer di Halo 5 si divide in due mondi ben separati l’uno dall’altro. La modalità classica Arena ci permetterà di giocare ai match più classici, come il cattura la bandiera, deathmatch a squadre, colline e via discorrendo. Mancano ancora alcune modalità storiche, ma gli sviluppatori hanno già fatto sapere che non tarderanno ad arrivare. Una menzione speciale va fatta per la modalità “Fuga”, novità nella serie, che vede due squadre affrontarsi in round da una vita sola in cui la squadra che raggiunge per prima le 5 vittorie vince. Oltre a vincere eliminando la squadra avversaria, e possibile vincere la partita anche con la cattura della bandiera posta nel centro della mappa.
Nelle due modalità avremo un sistema di valutazione classico, che aumenterà il nostro grado con l’esperienza accumulata dal gioco. Che sia Arena o Warzone, con i punti di battaglia acquisiti aumenteremo il nostro grado, sia in caso di vittoria che di sconfitta, e con ogni aumento di livello otterremo un pacchetto di carte REQ gratuito. Si tratta di carte che forniranno dei bonus come armi, veicoli o power-up temporanei utilizzabili nella modalità Warzone, e conterranno anche delle carte che ci permetteranno di acquisire più punti esperienza da determinate azioni svolte nel match (questo anche nella modalità Arena). Sebbene ci sia un sistema di microtransazioni che permette l’acquisto di pacchetti, questi sono facilmente acquisibili semplicemente giocando, visto che si guadagnerà un buon numero di crediti da ogni partita.
Nella modalità arena è presente anche un sistema di valutazione alternativo che invece si basa sull’abilità del giocatore, sui match vinti e sulle kill fatte. Meglio giocheremo e più saliremo di grado, con l’appannaggio del grado Onice e Champion (per quest’ultimo bisogna essere nella top 200, quindi buona fortuna). All’inizio dovremo effettuare una decina di partite in ogni tipologia di match per venire valutati, e vi assicuriamo che salire di grado sarà molto impegnativo.
La modalità Warzone ci mette a disposizione mappe molto ampie in cui due squadre si daranno battaglia per il raggiungimento dei 1000 punti. L’obbiettivo principale sarà distruggere il nucleo atomico nella base nemica, ma questo sarà raggiungibile solo con la conquista delle tre basi sparse per la mappa, visto che la conquista delle stesse comporterà l’apertura delle porte di energia della base nemica. Oltre all’obbiettivo primario ci saranno dei micro-eventi come l’arrivo di boss Covenant o Prometeici nella mappa che potranno darci filo da torcere e faranno guadagnare molti punti alla squadra che li elimina per prima. Anche l’uccisione degli Spartan della squadra avversaria comporterà un punteggio, anche se molto minore rispetto a quello che si ottiene eliminando i boss o conquistando le basi. In questa modalità ci vengono in aiuto le carte REQ guadagnate, che ci permettono di partire con un equipaggiamento alternativo o con direttamente a bordo di veicoli da noi scelti.
Benvenuti nel futuro… più o meno
E ora andiamo a parlare del comparto tecnico. Molte erano le aspettative per quanto riguarda questo dettaglio, ma anche qui Microsoft è riuscita quasi egregiamente a mantenere le promesse fatte. In primo luogo si notano subito i 60 fps assolutamente granitici. Sia nella campagna che nel multiplayer il gioco non cala mai il conteggio dei frame, e questo anche in presenza di aree assolutamente sovraffollate di nemici e piene di esplosioni. Un plauso anche all’IA nemica, che a livelli di diffocoltà alti (Eroico o Leggendario) presenta veramente un livello di sfida arduo, con i nemici che varieranno le proprie routine d’attacco (specialmente i Cavalieri Prometeici) pronti a smaterializzarsi e ad aggirarci alla prima occasione. Ovviamente migliorerà anche la loro mira e la quantità di danno subita, ma quello è naturale.
Purtroppo le difficoltà nascono con la risoluzione a 1080p scalati in determinate situazioni. Com’è noto il gioco gestirà la risoluzione per mantenere sempre il frame rate costante, e in alcune situazioni girerà a 1080p mentre in altre scenderà, e questo purtroppo si noterà in alcune zone dove le texture risulteranno visibilmente sgranate. Si tratta di una piccolezza, ma visto il comparto tecnico del gioco è assolutamente perdonabile grazie anche al design delle ambientazioni, veramente ispirato in alcuni livelli, che copre un po’ questa magagna.
Ovviamente da Halo ci si aspetta anche una colonna sonora di prim’ordine, e questo capitolo in tal senso non è inferiore a nessuno dei giochi precedenti. Le musiche sono assolutamente azzeccate, così come il doppiaggio italiano di alto livello che rende giustizia al titolo e non fa rimpiangere quello inglese.
Pro
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Contro
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