Dopo i deludenti risultati conseguiti da Resistence Burning Skies e Call of Duty Black Ops: Declassified, a settembre 2013 Sony tenta nuovamente di fare breccia nel cuore di tutti i possessori di Playstation Vita, affamati di FPS, con un nuovo titolo appartenente sempre ad una delle serie più famose di casa Playstation. Stiamo parlando di Killzone Mercenary.
Il gioco, annunciato ufficialmente durante l’edizione 2012 della Gamescom di Colonia, è stato rilasciato il 4 settembre 2013 in esclusiva PS Vita. Lo sviluppo di Killzone Mercenary è stato affidato ai ragazzi di Guerrilla Cambridge – precedentemente conosciuti con il nome di Studio Cambridge – già autori degli ottimi Little Big Planet e MediEvil Resurrection per PSP , nonché collaboratori alla realizzazione di Killzone 2 su PS3. Le basi per i buoni risultati, quindi, sembrano esserci tutte.
Questo nuovo Killzone riuscirà a risollevare le sorti di una console che da un po’ di tempo continua a brancolare nel buio? Scopriamolo insieme.
Mercenari, questo è il nostro mestiere!
Killzone Mercenary si presenta come uno spin-off della serie e la sua storia, cronologicamente parlando, procede quasi in parallelo con quella di Killzone 2. Dimentichiamoci però il prode sergente Sevchenko, lo sboccacciato Rico Velasquez e il colonello Jan Templar; in Killzone Mercenary vestiremo i panni di Arran Danner, un mercenario addestrato nelle forze UCN che combatte per una cosa soltanto: il denaro. Il nostro compito sarà quello di accettare le varie missioni che ci verranno proposte, basate per lo più sul salvataggio di ostaggi, sabotaggio di armi, estrazioni di codici ecc…ed infine incassare la relativa paga. Sullo sfondo delle nostre vicende, comunque, ci sarà sempre la storica battaglia tra i soldati ISA e i terribili Helghast, il cui colonnello, Kratek, rappresenterà il cattivo di turno.
Purtroppo, tutto ciò si va a riassumere in uno story mode abbastanza scontato, lineare e con pochissimi elementi, soprattutto i personaggi, che resteranno impressi nella nostra mente dopo averlo completato. Inoltre, la longevità si presenta piuttosto povera, con un totale di circa 4 ore di gioco. Le missioni saranno in tutto 9.
Una volta terminata una missione verranno sbloccati alcuni obiettivi secondari, come il ritrovamento di documenti specifici, il dover uccidere un numero preciso di nemici o l’ effettuare uccisioni utilizzando solo attacchi corpo a corpo, che potranno essere portati a termine solo rigiocando la missione in questione. Detto in parole povere, potremo rigiocare ogni livello per altre 3 volte . Un dettaglio che tutti i cacciatori del perfect score sicuramente apprezzeranno, ma chi, invece, punta solo al completamento della storia principale dovrà farsi bastare le 4 ore di gioco (effettivamente pochine).
Come detto in apertura di paragrafo, quello che spingerà i nostri protagonisti a buttarsi a capofitto nelle missioni suicide saranno solo i soldoni. La moneta svolgerà un ruolo davvero fondamentale all’interno del gioco. Ogni azione svolta (una semplice uccisione, un headshot eseguito da notevole distanza, un badile di benzina fatto esplodere, un caricatore raccattato dal cadavere di un nemico) determinerà l’accumulo di crediti. Tali crediti potranno poi essere spesi presso il mercato nero di Blackjack per sbloccare potenziamenti e arsenale vario. Gli acquisti potranno essere effettuati in briefing di missione oppure in pieno gioco tramite alcune casse specifiche. Tutto sarà acquistabile: armi, munizioni, armature e abilità speciali.
Slide To Kill
Gli sviluppatori di Guerrilla Cambridge sono riusciti ad introdurre in Killzone Mercenary un sistema di controlli che fonde alla perfezione il touch screen con i tasti fisici della console Playstation Vita.
La mappatura dei pulsanti è la classica: L per mirare, R per sparare, X per saltare, Quadrato per ricaricare, Cerchio per accovacciarsi/correre/effettuare una scivolata, Triangolo per aprire porte ed eseguire determinate azioni, e i tasti direzionali per cambiare arma e lanciare granate (utilizzabili anche tramite touch). Nonostante la freneticità del gioco, i comandi rispondono quasi sempre bene e i due stick analogici svolgono davvero un ottimo lavoro. Il touch-screen si limita ad alcune azioni specifiche, come l’hackeraggio di terminali, l’ innesco di cariche e l’esecuzione delle famose mosse finali. Nel momento in cui attaccheremo un nemico alle spalle, faccia a faccia o morente al suolo, potremo finirlo con una spettacolare esecuzione mortale. Una volta eseguito correttamente lo slide su schermo, si attiverà una breve sequenza filmata che ci mostrerà l’uccisione in primo piano. Una caratteristica presente negli ultimi titoli della saga e che è stata reintrodotta in modo egregio anche in questa nuova versione portatile.
Purtroppo, in merito alla cosa, ci sarebbe da segnalare un piccolo neo: l’ intelligenza artificiale dei nemici. Il più delle volte (anzi, troppo spesso) gli Helghast si lasceranno sopraffare come dei veri e propri polli. Anche se attaccati da breve distanza, i soldati dagli occhi rossi non cercheranno in alcun modo di divincolarsi dalla nostra presa. Al massimo tenteranno, con una goffaggine imbarazzante, di attaccarci sparando quasi alla cieca. Questa “piccola” magagna sembra verificarsi anche selezionando il livello di difficoltà più alto.
D’altro canto, però, il gioco può fare affidamento su un comparto tecnico davvero sbalorditivo. Graficamente è quanto di meglio si possa vedere su PS Vita, forse alla pari solo con Uncharted Golden Abyss. I modelli poligonali delle armi e dei personaggi sono stati realizzati con la massima cura. Ottimi anche gli effetti di luce e particellari. In alcuni casi sembrerà proprio di giocare su una piccola Playstation 3. L’unica nota stonata, se proprio si vuole cercare il pelo nell’uovo, la si potrebbe trovare in un leggero calo di framerate che tenderà a manifestarsi soprattutto nelle azioni di gioco più concitate. Buono anche l’audio, con un ottimo doppiaggio in italiano ed effetti sonori di forte impatto. Peccato per la mancanza di una colonna sonora d’effetto.
Mors Tua Pecunia Mea
Non può esserci Killzone senza un buon comparto multigiocatore. I ragazzi di Guerrilla Cambridge questo lo sanno bene e non hanno perso tempo ad inserirlo anche in Killzone Mercenary.
Il multiplayer del gioco, usufruibile sia in locale che in wi-fi, offrirà sei mappe di gioco e ben tre modalità diverse : Mercenari, Guerrilla e Zona di Guerra. Le prime due modalità sono le classiche presenti in quasi tutti gli FPS odierni, ovvero Mercenari, in cui 8 giocatori se la vedranno in un match standard “tutti contro tutti”, e Guerrilla, dove due team da max 4 giocatori ognuno dovranno scontrarsi in un classico “deathmatch a squadre”. La terza modalità, Zona di Guerra, ci metterà a confronto in un match 4 vs 4 dove bisognerà portare a termine diversi obiettivi che varieranno ogni cinque minuti. Anche nel multiplayer il denaro costituirà un elemento di grande importanza. Ogni uccisione,ogni caricatore raccolto, ogni torretta sabotata, ci permetteranno di guadagnare sonante denaro che potrà poi essere speso per acquistare nuovi potenziamenti e armi sempre più micidiali. Altra nota di merito va al simpatico sistema di carte collezionabili, le Valor Cards. In ogni match, dopo l’uccisione di un avversario, sarà infatti possibile raccogliere delle carte virtuali che ci permetteranno di accumulare punteggi bonus. Alla fine, se totalizzato un buon punteggio, ci verrà assegnata una carta specifica che rappresenterà il nostro valore ottenuto sui campi di battaglia. Ognuna di queste carte sarà legata al valore di un giocatore.
Un ruolo fondamentale va attribuito anche alle torrette Van-Guard. Quest’ultime compariranno durante i match in determinati punti delle mappe e ci daranno la possibilità di sbloccare, a patto che non si venga uccisi prima di essere riusciti a violarle, alcune abilità speciali (come i potenti missili Porcupine, lo scudo energetico Carapace o il micidiale Drone da combattimento) che ci garantiranno un netto vantaggio in battaglia. Ogni abilità potrà anche essere acquistata ad un costo minimo di 10000 crediti presso il mercato nero di Blackjack.
Un multiplayer che si presenta quindi con un ritmo di gioco molto frenetico e con tempi di respawn praticamente assenti; rientrare in partita sarà davvero questione di pochi secondi. Resta però da testare a fondo i server di gioco, i quali, almeno per il momento, sembrano essere ancora poco affidabili nonostante la mega patch da 1 GB rilasciata al day one. Confidiamo in una rapida soluzione da parte di Guerrilla.