Recensione MotoGP 15
Anno nuovo, MotoGP nuovo. La simulazione motociclistica per eccellenza torna su console current-gen e old-gen, e al timone ci sono ancora gli italianissimi ragazzi di Milestone.
E qui già si parte male: essendo un cross-gen possiamo dirvi sin da subito che questa edizione di MotoGP non è di molto avanzata dal punto di vista tecnico rispetto alla sua precedente incarnazione, e a prima vista il tutto potrebbe apparire come un mero upgrade dal punto di vista dei contenuti. Ma sarà davvero così?
Rossi…c’è?
MotoGP 15 , sotto il punto di vista dell’offerta ludica, non si discosta poi molto dai suoi predecessori. E questo è un bene. Prima su tutte la modalità Carriera. Qui saremo chiamati a creare/personalizzare il nostro alter-ego e costruire la nostra carriera cominciando dalla categoria Moto3. Dopo le prime due gare poi sbloccheremo ulteriori chicche all’interno della campagna. Contattati dagli sponsor potremo creare il nostro team, personalizzare la livrea, scegliere il modello di moto da uno degli asset predefiniti. Tutto questo si traduce in obbiettivi da completare e sempre più crediti, utili alla crescita del team e all’acquisizione di moto più performanti. Ancora una volta però, di fronte a tanta carne al fuoco, proprio l’aspetto personalizzazione risulta essere troppo scialbo e povero.
Le altre modalità presenti sono le classiche prove cronometrate, gare singole, weekend e campionati singoli. All’interno di ulteriori modalità alternative troviamo la possibilità di rivivere gare e/o momenti (alcuni reali e altri di fantasia) del campionato 2014. Saremo chiamati a completare determinati obbiettivi in determinati frangenti di gara.
Insomma, il ventaglio di modalità offerte da questa edizione è sì vario, ma statico e privo di innovazioni vere e proprie.
La stessa cosa vale anche per il comparto online. Potremo creare lobby e avviare gare singole o campionati. L’unica novità da segnalare è la presenza dello Sprint Season, una serie di corse consecutive che permetteranno di scalare in tempi brevi dalla categoria Moto3 alla MotoGp. Ovviamente previe prestazioni massime e tempi sempre al top.
La stabilità del comparto online è assolutamente impeccabile. Le disconnessioni (o altri problemi di sorta), durante le gare si sono contate sulle dita di una mano. E questo probabilmente per un problema alla nostra connessione.
Simularcade?
Chiunque di voi abbia giocato le precedenti edizioni di MotoGP sa benissimo che in quanto a simulazione i Milestone non scherzano. E infatti in questo nuovo capitolo ritroviamo le medesime meccaniche, con i medesimi difetti.
In qualche modo sono stati limati i difetti in tema di IA, anche se è presente il classico effetto “trenino” con gli avversari. Solo a difficoltà più elevate potrete godere appieno di un esperienza all’ultimo giro.
In poche parole, potrete assistere a duelli all’ultima curva simili a quanto vediamo in tv. Proprio per questo è stata ribilanciata la difficoltà (per quanto ancora ci sia da migliorare) e migliorata la maneggevolezza delle moto. Buone le nuove animazioni del pilota.
Unica nota dolente (come sempre ormai) sono le animazioni delle cadute. Pessime e assolutamente inverosimili!
Per il resto Milestone non si smentisce. Il livello di simulazione raggiunto è quasi impeccabile.
I vari settaggi applicabili alla moto saranno riscontrabili in gara in maniera realistica. E non esageriamo se vi diciamo che se siete principianti, guidare in MotoGP 15 con gli aiuti disattivati (o con settaggi applicati alla rinfusa) è pressocchè impossibile.
Proprio per questo il gioco offre diversi livelli di simulazione, così da essere “aperto” a tutti i videogiocatori. Dai Pro, ai semplici appassionati che non vogliono star lì ad impazzire con settaggi e altro, e preferiscono i settaggi auto/semi automatici.
Ciò che non convince, di nuovo, è la guidabilità su bagnato o in condizioni atmosferiche non perfette.
L’impatto sulla guidabilità è cosi minimo da mandare al creatore quanto di buono detto sul livello di simulazione.
Idem per la modalità Rewind. Si tratta di una feature capace di riavvolgere il tempo per un tot di secondi, e darci una seconda chance in caso di errori durante una gara. Feature questa che non ha subito variazioni, nè evoluzioni.
Dal punto di vista tecnico, come spiegato ad inizio recensione, data la natura cross-gen, il titolo non riesce a portarsi a livelli accettabili per la current-gen.
Buoni i modelli poligonali delle moto e relativi riflessi. Così come i piloti. Scarni e spogli invece i fondali e i tracciati. Assolutamente improponibili nel 2015. Se ci aggiungiamo un frame rate ancorato ai 30 fps, bug sporadici e qualche texture non caricata immediatamente, si ha un quadro completo della situazione.
Pro
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Contro
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