Recensione Need for Speed: Most Wanted
Questo 2012, ormai giunto alla fine, sembra essere stato davvero pieno di simulatori di guida. Da Ridge Rager Unbounded a Forza Horizon, per poi passare al diciannovesimo titolo della famosa serie Need for Speed, intitolato Need for Speed: Most Wanted, che mi appresto ad analizzare. Questo titolo targato EA Sports e Criterion Games, ci vede trasportati nella città di Fairheaven, punto di riferimento per tutti i piloti amanti delle gare clandestine. Il titolo non dispone di una vera e propria trama: come in quasi ogni titolo di queste genere, il nostro compito è infatti quello di diventare il Most Wanted, il più ricercato, scalando la Top Ten degli automobilisti più bravi della città accumulando punti SP (Speed Points). A questo punto è lecito porre una domanda, ma cosa sono questi Speed Points? Tali punti determinano la posizione nella classifica dei piloti più ricercati e temuti della città, e potranno essere accumulati vincendo gare, fuggendo dagli inseguimenti della polizia, passando a tutta velocità davanti agli autovelox e distruggendo i cartelloni raffiguranti le software house addette alla produzione del gioco. Una volta raggiunte la quota minima di SP per sfidare il decimo (e così via) pilota della classifica, sulla mappa compare un simbolo rosso, raggiungendo il quale sarà possibile sfidare il ricercato automobilista per appropriarsi della sua particolare macchina.
Sparsi per la città sono presenti tantissimi punti di scambio, ove acquistare auto di varie produzioni. Da Lamborghini, a Tesla, da Jaguar, a Porsche: Criterion games si è impegnata davvero molto su questo particolare, dato che una volta scoperti i vari punti di scambio, avremo l’imbarazzo della scelta, tra una vasta selezione di auto che abbiamo trovato nel corso dei nostri viaggi. Ogni auto può partecipare a determinate gare, particolare che contribuisce molto alla longevità del titolo. Facendo il conto, le auto presenti nel gioco sono circa 50, e ogni auto può partecipare a cinque gare, che hanno una particolare difficoltà. Dal comodo menù EasyDrive infatti, è possibile selezionare la gara che si vuole effettuare, e sulla mappa comparrà subito il percorso da seguire per arrivare al punto di partenza. Ogni gara è anticipata da una piccola rappresentazione del percorso su cui dovremo correre e dalla presentazione dei vari premi: a seconda della gara si può vincere Nitro Modulare, Nitro Esplosivo, Telaio Leggero, Telaio Pesante, gomme da tracciato e gomme da fuoristrada, oltre ai punti SP per i primi 3 classificati. I premi sono davvero molto utili, il nitro modulare ed esplosivo ci permettono, durante una gara, di aumentare la nostra velocità per circa 30 secondi (premendo il tasto Y su Xbox 360), mentre il telaio leggero e pesante ci permettono maggiore resistenza negli scontri con altri piloti, che sono davvero molto frequenti.
Il sistema di guida è rimasto fondamentalmente quello dei primi Burnout: sono presenti marce manuali ed è possibile cambiare la visuale con l’analogico del pad dell’Xbox 360 e con il tasto LB, che renderà la visuale in prima persona. Per quanto concerne il comparto modifiche dell’auto, Criterion Games non ha lasciato tanta libertà d’azione al personaggio. Come in molti Need for Speed, la software house si è affidata ad un sistema di modifica che non offre al videogiocatore grande libertà. Possiamo infatti decidere se applicare Nitro Modulare o Nitro Esplosivo, se applicare gomme di serie, da fuoristrata e da tracciato. Il colore invece può essere cambiato (non a proprio piacimento) passando dai meccanici, che oltre ad aggiustare eventuali danni all’auto, provvede automaticamente anche nel cambio del colore.
Passiamo ora agli inseguimenti dei fastidiosissimi poliziotti e a parlare più precisamente delle gare. Il livello di poliziotti e di posti di blocco, è determinato dal Livello di Priorità, che aumenterà se durante l’inseguimento causeremo danni ad altri automobilisti, a poliziotti o alla segnaletica stradale. Soprattutto durante le gare, la presenza dei poliziotti (che hanno occhi specialmente per noi) renderà ostico il nostro percorso: strade ostruite da file intere di macchine della polizia e da trancia ruote che sgonfieranno i nostri pneumatici. Ebbene, le gare danno parecchio filo da torcere anche ai videogiocatori più accaniti: anche gli automobilisti, infatti, sono un ulteriore blocco per il nostro cammino. Ogni volta che andremo a schiantarci ad alta velocità contro una macchina o contro una struttura (muro, edifici), dovremo aspettare qualche secondo prima di rientrare in gara: ogni schianto infatti è accompagnato da una breve animazione.
Per quanto concerne la grafica, Criterion Games ha utilizzato il suo motore grafico: il Chameleon Engine. Tale motore grafico, seppur poco conosciuto, compie benissimo il suo lavoro. Gli ambienti che caratterizzano Fairheaven sono davvero enormi e pieni di dettagli; il tutto ricostruisce perfettamente le caratteristiche di una città. Le textures delle tante automobili sono state riprodotte alla perfezione: implementati anche tutti i più piccoli particolari che caratterizzano un’automobile di marca, dai vari stemmi, alle firme e anche alle gomme, il tutto è ricreato alla perfezione per far vivere al videogiocatore una esperienza di guida unica e indimenticabile.
Non è facile definire con precisione la longevità di Need for Speed: Most Wanted. E’ sicuro che si attesta su un livello abbastanza elevato, data la grandissima libertà d’azione offerta al videogiocatore, per non parlare inoltre delle tantissime gare che potremo effettuare con diverse autovetture. Possiamo, ad esempio, guadagnare Speed Points stuzzicando un pò la polizia, causando incidenti, blocchi o semplicemente passare a grande velocità vicino ad un auto di servizio. Il veicolo della polizia diramerà subito l’allarme a tutte le volanti di servizio, e da qui gli inseguimenti possono durare anche per 10-15 minuti di gioco. Se il videogiocatore punta solamente a diventare il Most Wanted (che è l’obbiettivo principale del gioco) , avrà da giocare comunque per una ventina di ore. Ma completando tutte le gare, trovando tutte le macchine disponibili, la longevità si attesta anche sulle 30 ore. Inoltre Ripeto, anche se non si può definire una durata precisa del titolo, il voto della durata di questo nuovo Need for Speed è decisamente alto.
Che gioco sarebbe un simulatore di guida se il comparto sonoro non fosse adeguato? Bè, non è una domanda da porsi giocando al nuovo titolo targato Criterion Games. Il rombo dei motori, infatti, garantisce al videogiocatore una completa immedesimazione nell’ambiente di gioco e nelle varie gare. La software house ha colto anche in questa occasione tutti i particolari delle varie macchine: da una Tesla, che ha un rumore molto lieve del motore, ad un’auto da circuito, il cui rumore non passerà inosservato alle pattuglie di controllo.
Commento Finale
Dobbiamo dire che Criterion Games ha dimostrato davvero di saperci fare con i simulatori di guida. Tutta questa perfezione nel ricreare fedelmente alcune delle macchine più amate e che tutti sognamo. Un videogioco che riesce a trasmettere davvero tanta adrenalina, e che riesce ad immedesimare perfettamente il videogiocatore, facendolo sentire davvero nella macchina dei propri sogni. Gare, inseguimenti, rampe e “decolli” che rendono Need for Speed: Most Wanted un’esperienza obbligatoria per i videogiocatori amanti del genere, ma anche per coloro che da tempo cercano qualcosa di davvero divertente ma privo di una trama.