Il vasto panorama dei videogiochi indie continua ad arricchirsi sempre di più, portando veri e propri gioielli (o completi disastri) sui nostri PC e sulle nostre console. Pixel Piracy è una di quelle (tante) piccole creature che arrivano da quel vasto panorama di cui sopra. Il gioco è stato rilasciato un pò di tempo fa su Steam, ma noi abbiamo avuto modo di giocare alla versione console, disponibile solo da qualche giorno sia in formato Xbox One che PS4. Pixel Piracy è sviluppato dai ragazzi di Quadro Delta, con la collaborazione dei talentuosi 505 Games, i creatori di Terraria. Nonostante ciò, questa volta ci troviamo di fronte ad un prodotto con non poche incertezze.
AHRRRR! Dov’è il mio Rum ?
Pixel Piracy si presenta con una grafica molto minal in 8-bit, e con caratteristiche open world\RPG , il tutto ambientato in un affascinante mondo piratesco. All’inizio della nostra avventura dovremo dar vita al nostro protagonista tramite il classico sistema di creazione personaggio , che a dirla tutta ci è parso un po’ troppo scarno e posticcio . Una volta dato il nome al nostro “eroe filibustiere” toccherà imbatterci nel breve tutorial che ci introdurrà le varie meccaniche di gioco; il primo passo, dopo aver impostato la difficoltà, sarà quello di reclutare il primo elemento della ciurma. Assoldare uomini che faranno parte dell’equipaggio pirata (che aumenterà sempre di più se si è bravi a gestirlo) è uno degli elementi cardine di Pixel Piracy e dovrà essere tenuto costantemente d’occhio. Un equipaggio sarà felice e fedele se verrà pagato a dovere, se verrà sfamato a dovere e, soprattutto, se verrà fatto ubriacare a dovere. Ogni compagno, che dovrà essere reclutato presso le varie taverne delle cittadine sparse nel mondo di gioco, potrà essere “potenziato” aumentando le proprie abilità ed assegnando ad ognuno di essi oggetti utili non solo al combattimento. Qui entra in gioco un altro importante fattore: il denaro.
E in che modo un bravo pirata riesce ad accumulare denaro il più rapidamente possibile? Saccheggiando tutto, ovviamente. Inizialmente non sarà una facile impresa, e ci toccherà cominciare con il depredare piccole isole abitate da tribù indigene. Per arrivare a grosse cifre di denaro, almeno inizialmente, sarà necessario continuare a viaggiare da isola ad isola e saccheggiare tutto il possibile. Gli abitanti dei villaggi, ovviamente, non resteranno fermi a guardare e ci attaccheranno per difendere il proprio territorio; da qui il primo grande problema che affligge questo gioco: il combat system. Difficile da gestire con troppi personaggi su schermo, confusionario e poco preciso (soprattutto nei comandi relativi ai compagni di squadra, che troppo spesso non rispettano quanto da noi ordinato). Per accumulare oro è possibile anche scontrarsi con altre bande di pirati, le quali, una volta sconfitte, potranno essere saccheggiate di tutti i loro tesori. Gli scontri potranno essere effettuati anche via mare, ovvero tra due imbarcazioni. Inizialmente ci verrà assegnata una piccolissima barca sbilenca, che tramite il nostro “levelling” progressivo potrà essere ingrandita e migliorata con nuovi oggetti e materiali, ovviamente tutto a discapito delle nostre tasche. Fattore decisivo per uscire vittoriosi da uno scontro è il morale del nostro equipaggio; quindi, come abbiamo detto in apertura, è da tenere sempre sotto osservazione. Sebbene gli scontri navali ci sono parsi un filino più divertenti (e proficui) di quelli via terra, dopo il terzo saccheggio la ripetitività ha cominciato decisamente a farsi sentire, e con essa la noia. Da qui il secondo grande problema del gioco. Arrivare a formare un equipaggio dal numero notevole, a bordo di una imbarcazione parecchio “skillata”, si può rivelare un’ardua impresa se non si è disposti a rifare sempre le solite cose.
Il mio equipaggio in 8-bit
Come detto in apertura, tecnicamente Pixel Piracy si rifà molto allo stile di Terraria. La grafica è puramente in 8-bit e apparentemente si presenta molto stilosa, anche se un po’ troppo minimal in alcuni casi. Nonostante la semplicità, il gioco soffre di fastidiosi cali di frame rate, che si manifestano soprattutto quando negli scontri sono presenti parecchi personaggi su schermo. In tutto ciò, in molte occasioni i comandi dei nostri compagni ci sono parsi poco precisi o, addirittura, non funzionanti. Sembra però che tale problematica sia da attribuire esclusivamente alle versioni console; speriamo in una correzione al più breve. Le musiche sono molte attinenti al contesto piratesco, ma anche in questo caso abbiamo notato una certa ripetitività di fondo.