Dopo gli esperimenti con i sottomarini di Steel Diver, Nintendo torna alla carica con un titolo free-to-play tutto dedicato ai celebri mostriciattoli tascabili (che belli gli slogan anni ’90): Pokémon Shuffle!
Ma cos’è Pokémon Shuffle?
Il titolo si tratta sostanzialmente di un puzzle game, non proprio difficile a volerla dire tutta, che si basa sul tipico sistema adottato dal celebre Candy Crush: hai un certo numero di volte in cui puoi giocare (in Pokémon Shuffle ci sono i cuori), quando il conteggio scende a zero si hanno due possibilità: aspettare circa 20 minuti o pagare per ricevere i “cristalli” che successivamente potranno essere convertiti in cuori per riprendere a giocare. Ogni cristallo costa 0,99 Euro e dà diritto a giocare subito altre 5 partite; insomma ogni schema in Pokémon Shuffle “vale” 20 centesimi se si decide di non volere aspettare.
Un’esperienza mordi e fuggi
Tralasciando la meccanica delle microtransazioni, non essenziale per godersi il gioco a piccole dosi, Pokémon Shuffle si presenta bene, offrendo un sistema di gioco quanto mai immediato che nell’ottica di una console portatile potrebbe essere un’ottima cosa (siamo seri, quanti di voi giocano a Monster Hunter in metropolitana?). Avviato il gioco ci si trova subito davanti ad una manciata di schemi guidati da una Signorina, il cui carisma non verrà ricordato di certo negli annali dei videogiochi (lo dimostra il fatto che non penso neanche di averne mai saputo il nome), con la scopo di fungere da tutorial. Ogni schema ci vede scontrarci contro un Pokémon, si ha la possibilità di scegliere il team con cui affrontarlo (un team è composto da 4 Pokémon) che dovranno essere sapientemente selezionati a seconda delle debolezze e delle resistente del nostro avversario; a quel punto giocheremo lo schema dovendo allineare le varie icone rappresentanti i Pokémon presenti nel nostro team. Ovviamente più la linea sarà lunga più i danni saranno maggiori, tenendo conto anche delle mosse (?) superefficaci, degli incroci di linee e degli ostacoli messi dal nostro avversario. Esatto, durante lo schema il Pokémon contro cui ci si confronta bloccherà alcune caselle, il cui numero e frequenza varia a seconda del livello, a cui si dovrà porre rimedio componendo allineamenti adiacenti alla casella bloccata (vi assicuro che è molto più semplice da capire vedendolo che leggendo queste righe). Inoltre ci sarà la possibilità di far megaevolvere alcuni dei nostri Pokémon, a patto di avere la megapietra adeguata e di riempire una barra apposita durante gli schemi; se ad esempio volete far megaevolvere il vostro Audino, vi basterà allineare le icone del Pokémon in questione fino al riempimento totale della barra.
Tutto questo ovviamente non può che portare all’eventuale cattura del Pokémon avversario. La percentuale di probabilità di cattura di un Pokémon è determinata dalla rarità di quest’ultimo e dal numero di mosse impiegate per sconfiggerlo. Detta così sembra un sistema equilibrato, ma ci è parso che in alcuni casi le percentuali di partenza siano un po’ basse: mi sta bene che un Mew abbia un percentuale bassissima, ma vedermi scappare un Pidgey potrebbe essere frustante. Ovviamente questo è studiato per aumentare la longevità del titolo e ad invogliare il giocatore a spender soldi per ricevere cuori e PokéBall più potenti con cui aumentare le probabilità di cattura; stiamo pur sempre parlando di un Free-to-Play.
Tecnicamente non siamo di fronte ad un capolavoro, non c’è neanche bisogno di dirlo forse. Ci saremmo però aspettati un comparto sonoro più all’altezza del brand: l’intera composizione è formata da musichette anonime, gli effetti sonori sono buoni, ma mancano i versi dei Pokémon.
Sconsigliamo di sfruttare le microtransazioni, troppo costose in particolare se ci si fa prendere dal fattore “collezione”, che potrebbe portare a sborsare cifre veramente troppo alte. Peccato per la presenza solo di una piccola parte del roster di Pokémon, ma i continui aggiornamenti ed eventi scaricabili sapranno sicuramente aumentarne il numero.