Che cosa hanno in comune la più famosa saga Survival Horror di tutti i tempi e il sottoscritto? Fino a qualche settimana fa solo un piccolo particolare insignificante: la data di nascita. Perchè sebbene la maturità ormai sia giunta per entrambi, in questi venti anni non avevo ancora avuto modo di avvicinarmi alla celebre saga di Shinji Mikami, così ci ha pensato Capcom a rimediare regalando la possibilità a neofiti come me di avvicinarsi alla saga con Resident Evil Origins Collection.
Ritorno alle origini
Il motivo dietro alla parola “Origins” contenuta nel titolo è subito chiaro: il disco di gioco contiene infatti il primo capitolo della saga, nella sua versione rivisitata uscita nel 2002 per Gamecube, e il prequel del primo capitolo, Resident Evil Zero, uscito anch’esso nel 2002 per Gamecube. Entrambi i capitoli hanno subito un restyling grafico ed entrambi i capitoli sono reperibili anche singolarmente sullo store digitale.
Nel primo capitolo della saga il giocatore potrà vestire i panni di Chris Redfield o Jill Valentine, i quali sono stati inviati insieme agli altri membri dell’Alpha Team ad indagare sulla scomparsa del Bravo Team, inviato in precedenza in ricognizione e del quale non si hanno più tracce. Dopo un’incidente iniziale, i membri del team si ritroveranno intrappolati in una strana villa e ad indagare su cosa abbia trasformato i suoi abitanti in zombie.
Lo Zero invece, essendo appunto un prequel del primo capitolo, racconta le gesta della squadra Bravo e gli avvenimenti precedenti all’arrivo della squadra Alpha. Il giocatore vestirà i panni della giovane Rebecca Chambers, affiancata da Billy Coen, un detenuto evaso in seguito ad un incidente che ha coinvolto il furgone che lo stava trasportando in carcere.
Atmosfera da brividi
La villa in cui è ambientato il primo capitolo è veramente affascinante: fin dai primi passi il giocatore sarà accompagnato da una sensazione costante di terrore, anche grazie ad una delle soundtrack più suggestive ed azzeccate del panorama videoludico. Ogni stanza è unica e tratteggiata minuziosamente, mentre l’alta definizione rende l’ambiente di gioco ancora più immersivo, con notevoli miglioramenti nell’aspetto dei protagonisti e dei mostri che popolano la villa. Anche nello Zero si nota il valido lavoro svolto dai grafici della Capcom, i quali si sono concentrati sull’ottimizzazione degli sfondi.
In entrambi i capitoli è stata aggiunta la possibilità di cambiare il sistema di controllo, passando ad uno più moderno e adatto ai nuovi giocatori, anche per fare in modo che si abituino alle singolari meccaniche della saga più facilmente. Non sarà infatti semplice adattarsi alle telecamere fisse o alla possibilità di sparare e mirare solamente da fermi, ma con un po’ di pratica e lo spirito giusto si riuscirà a far fronte alle difficoltà iniziali. Qualche giocatore abituato alle meccaniche moderne potrebbe storcere il naso per l’inventario molto limitato (6 slot per Chris e 8 per Jill), che costringe a numerose passeggiate per la villa in modo da poter prendere ciò che serve dalle saving room.
Pro
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Contro
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