Recensione Rocket League

Ormai è certo, sulle console di nuova generazione gli indie si sono affermati e, anzi, le stanno trascinando avanti, visto la carenza di esclusive. Carenza che forse terminerà l’anno prossimo con titoli interessanti annunciati durante l’E3 di Los Angeles di quest’anno. Ma, tornando al discorso degli indie, il 7 Luglio è uscito gratuitamente con il PS Plus Rocket League, seguito di Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars, titolo uscito nel 2009 su PS3.

Rocket League è ambientato in un arena (ce ne sono in totale una decina, anche se molte sono le arene base con tempo o clima cambiato) in cui delle macchinine devono giocare a calcio. Il vostro unico obbiettivo è quello di buttare il pallone all’interno della porta nemica. Le arene sono strutturate bene e graficamente godibili. Inoltre, sparse per la mappa, sono presenti delle piattaforme che caricano il vostro turbo, utile per salvare situazioni difficili, ma anche per distruggere i vostri avversari, che rinasceranno però subito dopo.

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Il gioco, quindi, riprende la formula del predecessore e la migliora per quanto possibile, visto che già il predecssore era un gran bel gioco che faceva divertire. Perché, ricordiamo, un gioco deve far divertire e non deve semplicemente fare imprecare (sì, trial and error, sto guardando voi). Quindi Rocket League punta tutto sul divertimento, e ci riesce benissimo.

Il gioco si apre con un bel menù accompagnato da musiche niente male, esso permette di giocare online, fare partite semplici, giocare campionati, modificare le proprie vetture. Qualunque cosa farete su questo gioco semplicemente vi divertirà.

Sono presenti in totale circa 10 vetture, tutte sbloccabili vincendo partite nella modalità campionato, in cui potrete gareggiare da soli o con altre vetture, guidate dalla CPU, e che vi aiuteranno a sconfiggere i vostri avversari. Le auto sono modificabili (tranne il motore e i pezzi meccanici che secondo me avrebbe regalato più profondità al gioco) in tutto e per tutto, possono essere messi adesivi sull’auto, si possono aggiungere oggetti o bandiere al posto dell’antenna, si può modificare il colore della propria auto.

Il gioco può anche vantare una fisica ottima utilissima in giochi come questi. Uno dei pochi tasti dolenti è la debolezza della CPU: mi è capitato mentre giocavo di avere alleati che si facevano autogol o che mi spingevano via dal pallone quando stavo per tirare il pallone nella porta avversaria, vanificando tutto e, inoltre, menzione speciale va fatto al tutorial, tradotto veramente male.

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Dalla parte tecnica il titolo è graficamente godibile, senza texture spalmate o bug che lo rendono ingiocabile. Il sistema di comandi è ottimo e facile da imparare (difficile però da padroneggiare per giocare ottimamente). Il titolo gira a 1080p e 60 FPS, senza cali vertiginosi improvvisi di frame, cosa che rende onore al titolo visto che nella frenesia dell’azione del gioco c’è bisogno di tantissima stabilità in fatto di FPS. L’audio è buono, il rumore dei motori delle auto, il  suono del turbo e i boati del pubblico sono stati creati perfettamente.

Nota dolente su PS4: dopo 2 settimane dall’uscita del gioco il multiplayer ancora non funziona perfettamente con i server che vanno down (probabilmente per il grande ammasso di persone che ci giocano), per questo comunque si può risolvere invitando 3 amici a casa propria per passare qualche ora di risate con lo splitscreen, fino ad un massimo di 4 giocatori, funzionalità dimenticata da molti giochi usciti ultimamente.

Pro

  • Privo di bug pesanti
  • Ottime musiche
  • Graficamente godibile
Contro

  • Ingiocabile online dopo 2 settimane dall’uscita
  • Tutorial e menu tradotti male
  • I contenuti potevano essere più corposi