Bedlam è sicuramente un gioco fatto di scelte difficili e rischiose. Ci si trova all’interno di un Dozer, una fortezza su ruote, che ospita migliaia di passeggeri, nonché soldati e fornitura di carne fresca. L’idea è proprio quella di raccogliere un insieme di pellegrini attraverso un viaggio in un deserto nucleare post-apocalittico nella speranza di trovare la salvezza e cercare il paradiso della città azteca.
Ovviamente nel nostro viaggio tutto ha un costo. Fermarsi per discutere con un gruppo di viaggiatori ha il suo prezzo, si consumerà carburante, cibo e giorni. Inoltre ci si imbatterà in robot folli, corrotti e ciò costerà la vita dei nostri soldati, oppure diversi giorni in ospedale per i feriti. E sarà necessario fare una scelta, decidere se proseguire saccheggiando nuove terre o fermarsi.
Ci si trova subito di fronte ad un bivio, quale percorso è meglio operare? Scegliere la strada più breve? Oppure imboccare la più tortuosa? Certo, quella più ricca di pericoli accrescerà sicuramente il livello dei proprio soldati, ma potrebbe portarci alla fine del gioco molto presto. Inoltre è necessario sempre fermarsi a riflettere, poiché esaurire il carburante implica la fine del viaggio.
Ogni cosa richiede le sue risorse, sostare, andare avanti, tutto richiede del tempo. E più passa il tempo più tutto diventa più pericoloso. All’inizio infatti, gli incontri sono solo di due, tre nemici per volta, ma questo numero cresce molto rapidamente, tanto da diventare quasi fuori controllo.
Lungo il percorso, si faranno numerosi incontri che spiegheranno il corso della vicenda, e ci daranno inoltre la possibilità di commerciare con gli abitanti del luogo. Si incontrerà di tutto lungo il proprio cammino: mutanti, veggenti, robot, cyborg, banditi e commercianti. Certo, addentrarsi in un deserto ha sempre i suoi rischi, ma Bedlam pullula di pericolo costante. È da sottolineare però che ogni esplorazione viene premiata con ogni sorta di prelibatezza, ad esempio cibo per soldati e pellegrini e olio per mantenere il Dozer in movimento.
Per fortuna, alcuni eventi speciali daranno la possibilità di rafforzare il proprio Dozer, rendendolo più efficiente per quel che concerne il consumo, e in generale meno costoso da utilizzare. Anche se, trovare il giusto equilibrio su Badlam è sempre molto complicato e spesso si stenta ad arrivare verso la fine illesi.
Anche la più semplice delle difficoltà possibili risulta davvero complicata, immaginate quella più complessa.
Muoversi come pedine
Oltre a dover gestire i consumi, il viaggio e le scelte, Badlam è fatto anche di scontri. Questi avvengono su una griglia isometrica. I propri soldati dunque saranno schierati, simil-scacchiera, di fronte all’esercito nemico schierato nel medesimo modo.
I membri della propria squadra sono suddivisi in quattro classi, organizzati in base alle armi utilizzate: spada laser, fucile, pistola e fucile di precisione. Ogni personaggio avrà dunque le proprie caratteristiche e si muoverà lungo una griglia, con un certo numero di “passi”, avendo a disposizione due mosse (per mosse si intende sia lo spostamento, sia l’attacco vero e proprio) per turno.
I cecchini, ad esempio, avranno un campo di fuoco ristretto, e quindi sarà necessario spostarsi di fronte al nemico per poterlo attaccare. Ovviamente è da ricordare che sono possibili due sole mosse a turno, quindi se ci si muove per due volte, ad esempio, non si potrà sparare in quello stesso turno. I cecchini però sono anche molto fragili e quindi è necessario utilizzare bene i movimenti di gioco per evitare di finire uccisi dal nemico.
In verità, non è solo la classe del cecchino a risultare fragile, ma tutte le altre classi sembrano esserlo un po’. Ci si deve aspettare in qualsiasi momento la morte. Ed è questo, forse, il punto in cui il gioco incontra la maggiore difficoltà. È stato quasi impossibile uscire illeso da un combattimento. Anche se, questo, non vi fermerà dalla continua esplorazioni dei territori e dunque dalla continua possibilità di trovarvi di fronte ad una possibile battaglia.
Il combattimento in generale fa un gran riferimento ad un altro titolo del mondo videoludico, XCOM. In entrambi infatti, vige la regola del permadeath, anche se, per XCOM, vi è un punto a favore, poiché vi è sempre il rigenerarsi di nuove reclute, al contrario di Bedlam, dove, per un lancio di granata sfortunato, tutto il viaggio si esaurisce. Infatti nel gioco non vi sarà la possibilità di generare nuove reclute e questo spesso diventa motivo di frustrante delusione e sconforto. Perchè basta un piccolo errore per mandare in frantumi la vostra intera vicenda.
Diciamo che tirando le somme in Bedlam non è davvero importante quello che fai, qualunque decisione tu abbia preso ti porterà dritta alla distruzione. Ovviamente in generale il gioco è fatto di momenti vittoriosi, di sollievo, ma anche stressanti, combattivi e di tensione. Questo tipo di brutalità può certo essere considerato molto attraente. Un titolo come Dark Souls, ad esempio, è molto amato proprio per questo, e non c’è dubbio che Bedlam abbia i requisiti per finire proprio per essere amato a causa di questo suo continuo e incessante stress e pericolo.
Pro
|
Contro
|