Recensione Spec Ops: The Line

Quello di Spec Ops non è un brand molto conosciuto. Nasce nel 1998 e conta svariati titoli, nonostante non siano mai stati pubblicati con regolarità. L’ultimo nato di questa serie è uscito il 29 Giugno con il titolo di Spec Ops: The Line.
Tra i punti di forza di questa produzione c’è, oltre ad un buon comparto tecnico, una trama di altissimo livello. La trama infatti è liberamente ispirata dal romanzo Cuore di Tenebra.
A causa di alcune tempeste di sabbia che si sono abbattute su Dubai, il Colonnello Konrad a capo del 33° ha deciso di cercare di evacuare la città di ritorno da un’altra missione. Tuttavia dopo non molto tempo si perdono le tracce del Colonnello e della sua squadra, dunque toccherrà alla Delta Force salvare il 33° e Dubai.
La Delta Force è composta da tre membri di cui noi controlleremo il capo, ovvero il Capitano Martin Walker. Presto verremo a conoscenza di avvenimenti strani successi Dubai, in una trama che scorrerrà a ritmo serrato senza dimenticare svariati colpi di scena e, forse troppo presto, arriveremo a uno dei possibili finali gioco.
Durante lo scorrere della nostra avventura, infatti, avremo l’occasione di approcciarci a scelte diverse per personalizzare la nostra esperienza. Tuttavia arriveremo allo stesso capitolo finale in cui potremo (a differenza degli altri punti del gioco) cambiare effettivamente la trama, giungendo ad uno dei quattro possibili finali.

La longevità si attesta intorno alla decina di ore, che letteralmente voleranno a causa dell’eccellente sceneggiatura. Inoltre, per aumentare le cose da fare durante la nostra avventura, gli sviluppatori di Spec Ops: The Line hanno inserito alcuni documenti da raccogliere nel gioco che potranno ampliare il background del titolo.
È presente anche una modalità multiplayer delle più classiche. Infatti online potremo cimentarci in partite Deathmatch o Cattura la Bandiera. Niente di innovativo sotto questo punto di vista.

Per il loro titolo, 2K Games e il team Yager hanno scelto di utilizzare l’Unreal Engine, il famoso motore di proprietà di Epic Games. Le capacità di questo motore sono già ben conosciute e Spec Ops: The Line le sfrutta appieno. Dal punto di vista grafico, gli sviluppatori hanno svolto un ottimo lavoro. Modelli e Textures sono di buona qualità e senza sbavature. Sono presenti anche bellissimi effetti di luce e finanche la sabbia (che avremo intorno per la maggior parte del gioco) è stata ben studiata.
D’altro canto, il gameplay non è dei più originali. È un TPS, ovvero uno sparatutto in terza persona, e lo stile di gioco è quasi identico a quello di Gears of War. Dal sistema di coperture, al lancio delle bombe, tutto ricorda la colonna portante di Epic Games. OVviamente ci sono anche differenze, nonostante siano minime. Se veniamo sconfitti dagli avversari non c’è la possibilità di essere curati dai compagni, mentre se i nostri compagni vengono sconfitti, potremo curarli o farli curare dall’altro membro della nostra squadra. Inoltre una novità è data dall’inserimento di una sorta di breve bullet-time dopo un headshot. In questo modo, se saremo abili, potremo puntare il mirino sulla testa di un altro nemico e fare fuoco. A causa della breve durata di questo bullet-time, il più delle volte resteremo scoperti inutilmente al fuoco nemico.

La colonna sonora è formata da svariate canzoni che uno dei nostri nemici, chiamato “il Radiofonista” inserirà durante i nostri combattimenti. Molto spesso saranno musiche che non hanno molto a che fare con la situazione di battaglia, ma che nonostante tutto riusciranno a farci immedesimare nel nostro personaggio e a farci provare empatia.
Inoltre il gioco dispone di doppiaggio completamente in italiano e sincronizzato con le labbra dei personaggi (cosa alquanto difficile da trovare in un videogioco).
La difficoltà del gioco è decisamente buona. A difficoltà media non sarà affatto difficile morire, complice una IA studiata come si deve. Una volta terminata la Campagna, inoltre, sbloccheremo un nuovo livello di diffcoltà ancora maggiore.

Alla luce di quanto detto, ancora non riesco a capire come Spec Ops: The Line sia un titolo così poco discusso. Ok, forse il gameplay non è proprio all’insegna dell’originalità oppure è colpa di una scarsa campagna pubblicitaria. Ciò non toglie che le situazioni che vivremo e le scelte che saremo costretti a compiere riusciranno a trasmetterci una parte di quelle che sono le atrocità della guerra. Dal punto di vista della trama, il gioco è anni avanti agli altri titoli di guerra, TPS o FPS che siano.
Una vera perla tra i tanti titoli a sfondo bellico in circolazione.