Recensione Tearaway Avventure di Carta
Se pensiamo ai Media Molecule, il primo titolo a saltare in testa è sicuramente LittleBigPlanet. Ma i Media Molecule non sono solo pupazzetti di pezza. Su PS Vita, questo talentuoso team ha messo su un avventura letteralmente “di carta” tanto magica quanto coinvolgente. Questa stessa avventura, passata in sordina sullo sfortunato sistema portatile Sony, torna alla ribalta in una versione ottimizzata e rimasterizzata per la sorella maggiore PS4. Tearaway Unfolded (Avventure di Carta nella localizzazione italiana) non è un semplice porting 1:1. È magia allo stato puro!
Origami? No, Carta e cartacce
Sbagliate se deciderete di giudicare Tearaway Unfolded come un semplice gioco per bambini. Nonostante la trama semplice e l’aspetto da fiaba, in questo titolo c’è davvero tanto di più. Tu sarai il “Tu”. E non è un errore. Il giocatore, durante tutto il corso dell’avventura, sarà chiamato proprio in questo modo: Tu.
Vi ritroverete a guidare un messaggero di carta, con visuale in terza persona. Inoltre, se possedete una Playstation Camera, in alto sarà visibile uno squarcio con la vostra immagine perennemente in video. Come a simboleggiare il confine tra il mondo di carta e il mondo reale. Qual è quindi l’obbiettivo finale del gioco? Arrivare allo squarcio, e consegnare un messaggio. Se anche questo vi sembra semplice, non immaginate però la bellezza del cammino da intraprendere, prima di arrivare a destinazione.
Gli unici nemici ad ostacolarvi saranno delle cartacce che eliminano qualsiasi colore dal mondo in cui vi trovate, e che dovranno essere eliminati per poter restituire quell’aspetto artistico che ogni location ha.
Perchè credeteci, ogni singola location sprizza arte da ogni poro. Se LBP vi era parso stilisticamente incantevole, Tearaway Unfolded è davvero arte in movimento. Ogni singolo oggetto dello scenario, e lo scenario stesso è sempre vario, è pieno di dettagli “cartoonosi” da far davvero gridare al miracolo.
Se l’obbiettivo era rendere l’ambiente favolosamente e realisticamente cartaceo, gli sviluppatori hanno centrato in pieno l’obbiettivo. I colori, gli effetti, le foglie, gli alberi, il prato. Tutto sembra essere più realistico e migliore di quanto già visto su PS Vita.
La versione PS4 ha subito pesanti modifiche per quanto riguarda gli asset grafici, in modo da sfruttare appieno le doti dell’hardware di PS4, e avere un impatto grafico (e non solo) davvero maestoso.
Luce dal controller
Le modifiche attuate a Tearaway Unfolded non interessano però solo il comparto grafico. Il passaggio da PS Vita a PS4 ha portato nuovi comandi e nuove scelte stilistiche che comunque non stravolgono l’ottima idea iniziale.
La versione PS Vita utilizzava ovviamente il touchpad posteriore, quello anteriore e tutta una serie di trovate per rendere quanto più varia l’esperienza di gioco.
Con il passaggio al DualShock di PS4, la cosa è rimasta ugualmente divertente, anche se diversa. Ad esempio, se prima per eliminare le odiose cartacce bastava premere con il dito sul touchpad, ora potremo ipnotizzarle con la luce del controller, e farle fuori attraverso lo scenario.
Per disegnare i vari oggetti da utilizzare (sì, avete capito bene) prima si disegnava direttamente sullo schermo di Vita, ora invece si disegna sul touch del DualShock 4. Insomma, nonostante le caratteristiche “limitate” del pad PS4, gli sviluppatori sono riusciti ad adattare e addirittura rendere ugualmente divertente il tutto.
Altro punto a favore per i MM quindi, che portano un titolo poco apprezzato per la limitata fanbase di PS Vita, e lo cuciono su misura di console casalinga. E tutto questo senza far perdere anche solo un piccolissimo dettaglio artistico.
Unico neo dell’intera produzione? Il livello di difficoltà: se vi aspettate un titolo impegnativo, siete già fuoristrada.
Tearaway Unfolded è assolutamente facile, con una curva di apprendimento ottima (agevolata dalla difficoltà blanda). Puzzle e quant’altro non impensieriranno il giocatore medio.
Questa opera d’arte si colloca quindi come una “fiaba interattiva” adatta a chi desidera giocare con un bambino, o chi semplicemente desidera immergersi in un contesto artistico simile a quanto citato, senza però cadere nel banale. Quando parliamo di fiaba quindi, non immaginate un videogioco con PeppaPig e simili.
Pro
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Contro
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