Se siete in astinenza da Elder Scrolls, e se dopo le centinaia di ore perse nelle terre selvagge di Skyrim ancora avete voglia di partire all’avventura, allora probabilmente il lavoro di Zenimax potrebbe saziare i vostri appetiti, perché, se ancora non lo sapeste, da poche settimane The Elder Scrolls Online è ufficialmente disponibile in tutto il mondo, o quasi.
Siete curiosi di sapere quali sono le impressioni che ha suscitato in noi della redazione il nuovissimo titolo ispirato al franchise di The Elder Scrolls di Bethesda? Allora continuate a leggere, le sorprese sono appena iniziate.
Quando Bethesda annunciò in pompa magna l’arrivo di un titolo ambientato nel vasto mondo di The Elder Scrolls furono numerose le lamentele di molti fan: c’era chi diceva che sarebbe risultato difficile (se non impossibile) utilizzare un sistema e una libertà di gioco simile a quello degli ultimi titoli della saga in un titolo completamente online, ma c’era anche chi storceva il naso di fronte alla scelta di Bethesda di affidare il titolo ad una casa quasi novizia come la Zenimax.
Nonostante le lamentele i lavori sono naturalmente andati avanti, e dopo un anno di attesa e alcune settimane di Closed Beta possiamo finalmente mettere le mani definitivamente sul nuovissimo titolo, e siamo felici di affermare che non delude assolutamente le aspettative.
La scommessa fatta da Bethesda è risultata vincente: The Elder Scrolls Online si presenta come un titolo divertente, appagante e parecchio curato, nonostante vi siano alcune imprecisioni in esso; e nonostante sia difficile dare un parere completo e approfondito sul titolo, specie considerata la sua vastità, proveremo a elencarvi quelli che sono i pregi e i difetti del titolo.
Tre Fazioni e tante possibilità di scelta
Non appena avremo installato il titolo e fatto l’accesso al client di gioco, ci troveremo ad uno dei punti più cruciali della nostra avventura: la creazione del personaggio.
Il mondo di Tamriel in questo Elder Scrolls Online è diviso in tre fazioni: la prima porta il nome di Aldmeri Dominion, che comprende gli Alti Elfi, gli Elfi dei Boschi e i Khajiiti; la seconda fazione disponibile è quella di Daggerfall Covenant, composta a sua volta da Bretoni, Orchi e Redguard; infine la terza fazione è quella degli Ebonheart Pact, di cui fanno parte gli Elfi Oscuri, i Nord e gli Argoniani.
Ad ognuna di queste fazioni vanno aggiunti gli Imperiali se si è in possesso della Imperial Edition, ed è qui che vorremmo soffermarci per una piccola riflessione. Il titolo si presenta bene dal punto della divisione delle razze e delle fazioni, ciò che non riusciamo a comprendere è la scelta di Zenimax e Bethesda nel permettere alla così nominata Imperial Edition del titolo di rovinare il delicato equilibrio di razze delle varie fazioni. Per quale motivo ci chiedete? Semplice: con essa tra le mani, avremo la possibilità di scegliere la razza più adatta ai nostri gusti ed inserirla in una fazione a nostra scelta.
Sebbene questa scelta possa essere apprezzata da alcuni, va a rovinare almeno in parte l’idea di base che il titolo dovrebbe avere, e va anche a modificare un Lore già complesso di suo e già particolarmente articolato.
Imperial Edition a parte, appena arrivati alla schermata di personalizzazione del nostro personaggio, verremo letteralmente sopraffatti dalla mole di dettagli modificabili. Se In Skyrim la possibilità di personalizzazione era alta, The Elder Scrolls Online riesce a fare di meglio, rendendo difficile, se non quasi impossibile riuscire a vedere due personaggi completamente identici.
Grazie alla quantità di caratteristiche personalizzabili, poreste rischiare di passare ore e ore solo alla schermata di creazione del personaggio. Uomo avvisato…
Sono il prescelto, di nuovo
La trama di The Elder Scrolls Online è ambientata mille anni prima degli avvenimenti di Skyrim, e ci mette nuovamente nei panni del prescelto di turno, indicato dal profeta per salvare il mondo di Tamriel dai piani malvagi del villain di turno, che in questo caso sarà il malvagio necromante Molag Bal.
Per non incappare in spoiler preferiamo non dilungarci troppo sulla trama del gioco in sé, che potrete godervi pienamente durante le numerose ore di gioco che la quest principale del gioco offre (a patto, causa mancata localizzazione, di masticare almeno un po’ di inglese).
Naturalmente, come ogni capitolo di The Elder Scrolls che si rispetti, la trama principale è una sorta di contorno a quello che è il gioco vero e proprio: la mappa di gioco è infatti costellata da miriadi di chain quest secondarie, con una loro mini-trama personale, che potranno tenervi impegnati durante la vostra eplorazione dello sconfinato mondo di gioco, alle volte sovrapponendosi tra loro e rischiando di lasciare il giocatore quasi disorientato su quale scegliere da terminare prima o dopo.
Un mondo sconfinato, ma non libero come un tempo
Come detto pocanzi, il mondo di gioco è sconfinato, si rischia di perdersi durante le numerose ore di esplorazione, ma ciò che più ci ha colpito è stata sicuramente la bellezza delle ambientazioni, alcune davvero ispirate e belle da vedere, rese uno spettacolo per gli occhi grazie anche alla bontà del motore grafico di The Elder Scrolls Online, che gira alquanto liscio e con rarissimi cali di frame.
Le atmosfere epiche e le ambientazioni mozzafiato sono inoltre accompagnate da una colonna sonora magistrale, che riprende i classici temi della saga e li eleva all’ennesima potenza.
Il mondo di gioco però, sebbene sconfinato è sostanzialmente diverso da ciò che i titoli della saga singleplayer propongono: ciò che infatti salta subito all’occhio è la limitata libertà del gioco: non potremo più comportarci come meglio riteniamo, rubare dalle tasche di qualsiasi persona, o ammazzare chi non riteniamo in qualche modo gradevole (per fare alcuni frivoli esempi). Infatti sarebbe qualcosa di inimmaginabile per un titolo MMO. Da un certo punto di vista capiamo benissimo le scelte di Zenimax, in quanto la struttura del gioco rischierebbe di mutare radicalmente ogni secondo se si lasciasse piena libertà ad ogni personaggio giocante, ma dall’altro punto di vista ci spiace non ritrovare alcune delle caratteristiche che abbiamo sempre amato e a cui la saga ci ha sempre abituato.
Un titolo multiplayer…ma sostanzialmente singleplayer
In sostanza quindi cosa cambia in questo titolo rispetto ai canonici capitoli della saga di Bethesda? Beh, come potete immaginare il mondo di gioco è vivo, ma non viene reso vivo dai soliti NPC, quanto dai migliaia di personaggi mossi da altrettanti giocatori che popolano il mondo di gioco, con cui potremo stringere alleanze e perché no, scontrarci all’ultimo sangue.
Sarà infatti difficile non avere contatti con nessuno durante il corso del gioco, alcune zone, come quella contesa tra le varie fazioni, saranno esplorabili solamente in compagnia, a causa di numerosi scontri con personaggi delle fazioni avversarie.
Non possiamo inoltre non parlare del Combat System, che si presenta come un’evoluzione di ciò che abbiamo già visto in Skyrim, avremo i due tasti del mouse per attaccare e parare, se premuti insieme invece ci permetteranno di sferrare potenti contrattacchi, ma la novità principale risiede nella possibilità di assegnare abilità speciali ai tasti numerici, un po’ come già visto in moltissimi MMO.
Le abilità speciali sono parecchio varie, passando da quelle di puro attacco, a quelle di stun, fino a quelle che concedono potenti buff al nostro personaggio, tutte appartengono ad un determinato ramo di abilità potenziabile dagli appositi menù di gioco.
Anche qui la libertà è limitata rispetto al passato, non è infatti possibile sviluppare qualsiasi ramo di abilità, dovremo selezionare accuratamente i potenziamenti da effettuare, per poter sviluppare un personaggio che si adatta perfettamente al nostro stile di gioco.
Nonostante la componente Multiplayer sia presente, The Elder Scrolls Online cerca comunque di proporre una struttura di gioco fruibile in buona parte in Singleplayer, ad eccezione dell’End Game (che consiste in una battaglia PVP tra fazioni nemiche che permette di accedere al boss finale PVE del gioco, con un sostanzioso Loot di potenti equipaggiamenti) e di poche altre zone in cui la cooperazione si rende necessaria, la maggior parte del titolo può essere benissimo affrontata in solitaria, con poche interazioni con gli altri giocatori.
Non tutto è rose e fiori
Le noti dolenti arrivano sempre e comunque, e The Elder Scrolls Online non fa eccezione. Vari sono infatti i problemi che minano il titolo e che ancora non abbiamo citato; primo tra tutti probabilmente il problema dei bug che costellano il mondo di gioco. Ci ritroveremo mille volte in situazioni ai limiti dell’assurdo, incastrati in qualche roccia dispersa chissà dove; non sarà nemmeno raro chiamare la mount e vedere il nostro personaggio che si muove a velocità di cavallo levitando a un metro buono da terra; senza poi dimenticarsi il bug che ha permesso la duplicazione degli oggetti di cui tanto si è parlato negli ultimi giorni.
I problemi arrivano anche scorrendo i menu di gioco, che risultano davvero poco intuitivi ed alle volte parecchio intricati come struttura.
Difficile inoltre non notare i problemi di lag che affliggono il gioco, specie nelle fasi più concitate, e difficile anche non notare le difficoltà che il team ha trovato nel trasporre un titolo singleplayer in un MMO, specie per quanto riguarda ilcombat system, che per quanto divertente ha bisogno di qualche accorgimento.