Recensione The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited
Dopo un lancio non proprio perfetto per PC, ecco arrivare The Elder Scrolls Online anche su console di nuova generazione. In questa edizione Tamriel Unlimited troviamo svariati miglioramenti rispetto al rilascio del gioco originale, e sopratutto il gioco arriva finalmente privo di un canone mensile. Zenimax è finalmente riuscita nel suo intento di creare un MMORPG bello tosto e con una sua personalità? Vediamolo insieme.
MMORPG? ANCORA NON TROPPO
Uno dei difetti maggiori di The Elder Scrolls Online era il suo voler essere troppo poco MMO, e sopratutto troppo ancorato ai canoni classici della serie in single player. La nostra avventura, come da tradizione della serie, inizierà in galera. Potremo crearci il nostro personaggio da zero, scegliendo sesso, razza e fazione, e potremo modellarlo in maniera sufficientemente dettagliata. Sebbene la visuale di default sia sempre quella in prima persona, si potrà switchare in qualisiasi momento alla visuale in terza persona, più comoda in alcuni ambienti, anche se denota una certa legnosità nelle animazioni.
Una volta usciti di prigione avremo la possibilità di esplorare una Tamriel più vasta che mai (anche se con alcune dovute limitazioni) che in questa versione godono anche di un sistema di reputazione chiamato “Justice System”. Ogni nostra azione avrà delle ripercussioni sul comportamento degli NPC verso di noi, e anche da parte di altri giocatori nel mondo. Furti, omicidi o altri crimini verranno puniti aspramente, e bisognerà recarsi nei bassifondi delle vari città per permetterci di ripulire la nostra reputazione (dietro un lauto compenso). Altra particolarità interessante sono i punti champion, che tramite un’alberatura simile a quella di Skyrim, ci permetteranno (superato il livello 50) di acquisire dei punti che andranno a migliorare le nostre statistiche. La cosa più interessante è che ciò sarà associato a tutti i personaggi di un account. Ci sono stati miglioramenti anche nel combat system, che ora risulta più fluido e meno legnoso di prima. Quella che invece è rimasta invariata è l’interfaccia che risulta ancora piuttosto scomoda e poco maneggevole. Bisognerà prenderci un po’ la mano.
Ci sono stati dei miglioramenti anche nelle parti MMO, con un gestione dei gruppi più comoda e un livellamento intelligente in caso di istance con più giocatori. Se ci cimenteremo con un dungeon, questo gestirà la difficoltà in base al livello del nostro personaggio, mentre se saremo in gruppo si adeguerà al livello del leader del gruppo. Anche l’endgame è stato migliorato, permettendoci di giocare con il nostro personaggio le quest delle altre fazioni, una volta finito il gioco. Si tratta di un’idea intelligente che aumenta la longevità generale del gioco. Potremo cimentarci anche in specifiche attività PvE e PvP che allungheranno il nostro gioco, anche se l’intruduzione di missioni giornaliere non è riuscita in maniera efficace come altre aggiunte inserite.
BELLO COME SKYRIM? NO, MA QUASI
Naturalmente trattandosi di un MMO la componente tecnica non deve ritenersi l’aspetto preponderante, e da quel punto di vista siamo d’accordo. Sebbene infatti non raggiunga i livelli di Skyrim, The Elder Scrolls Online si rivela un gioco al passo con i tempi. Il fatto che si appoggi ad un design già bello che rodato aiuta parecchio. La vastità del mondo di gioco è impressionante, e sopratutto piena di azioni da svolgere.
Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica, visto che ci sono parecchi difetti di natura tecnica. Alcune texture si caricano alla velocità di un bradipo morto, e non sono occasionali cali di frame nelle situazioni più concitate. Ci è capitato anche qualche evento di lag, ma molto più raramente di quanto ci aspettassimo. La versione Playstation 4 da noi testata era vittima anche di alcuni crash che ci riportavano alla dashboard, anche questi occasionali.
Altro punto a favore della produzione è finalmente la rimozione del pagamento del canone mensile. Th Elder Scrolls è un buon gioco senza ombra di dubbio, ma non pensiamo possa reggere tale sistema di pagamento, specialmente su console. Naturalmente bisogna disporre dell’abbonamento PS Plus o Xbox Live Gold. Con questo nuovo sistema però Zenimax ha pensato di inserire una sorta di abbonamento premium chiamato “ESO PLUS” che permetterà ai sottoscrittori di godere di determinati benefici, quali un aumento del 10% dell’esperienza acquisita e 1500 corone al mese, oltre ad un bonus di 500 corone immediato. Le corone non sono altro che una valuta del nuovo “Crown Store” che fortunatamente permette l’accesso solo ad aggiunte di tipo estetico, alcune delle quali ottenibili anche in game.
Pro
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Contro
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