Recensione Transformers: Rise of the Dark Spark
Quello dei Transformers è un brand che ha riscosso negli anni un successo stratosferico. Passando dai giocattoli, ai cartoni, ai fumetti, ai film, fino ad arrivare ai videogiochi. Il brand dei Transformers ha raggiunto l’apice del successo anche grazie all’attenta direzione dei lungometraggi da parte del celebre regista e produttore cinematografico statunitense Michael Bay. Ma se nelle sale cinematografiche la serie di Transformers ha riscosso un successo veramente lodevole, l’approdo sulle console di ormai vecchia generazione, quali Playstation 3, Xbox 360 e Wii, non è mai stato caratterizzato da totali successi. Sarà per un genere in cui serve tanta (forse troppa) innovazione per ottenere un grande successo, o sarà per alcune scelte discutibili da parte degli sviluppatori: fatto sta che i videogiochi che come protagonisti hanno i celebri robottoni americani non hanno lasciato un segno nella storia degli action-game. Tuttavia Transformers: La Caduta di Cybertron, capitolo uscito nell’estate del 2012, aveva rialzato le sorti della serie, dopo l’appena sufficiente Transformers 3 uscito un anno prima. Siamo a luglio 2014, e la serie di Transformers è pronta a scrivere un altro importante tassello della sua esistenza. A partire dal 16 luglio sarà infatti disponibile nelle sale cinematografiche italiane il quarto capitolo del film, intitolato Transformers 4: L’era dell’estinzione. In concomitanza dell’uscita del film, Activision, con lo sviluppo di Edge of Reality (che prendono il posto degli High Moon Studios), ha pensato di pubblicare un nuovo capitolo della serie all’interno del mondo videoludico. Sarà riuscito questo nuovo capitolo, intitolato Transformers: Rise of the Dark Spark, a riportare in auge la serie videoludica e migliorare quel già buon capitolo uscito nel 2012?
Anche Transformers: Rise of the Dark Spark narra la continua guerra tra Autobot e Decepticon, elemento caratterizzante sia della serie videoludica che di quella cinematografica. Questa volta l’elemento principale è il “Dark Spark”, un manufatto dal potere immenso, nonchè la forma negativa della Matrice del Comando posseduta dal colosso Optimus Prime. Questo potente manufatto, come possibile notare giocando la prima missione del titolo, verrà trovato e prelevato dai Decepticon, intenti a distruggere l’equilibrio che ormai garantisce la pace nell’intero universo. Cosa che non ci è particolarmente piaciuta sin dall’inizio è sicuramente la scelta di dover giocare i 14 capitoli presenti nel gioco con altrettanti personaggi giocabili, che variano da Autobot fino ad arrivare ai Decepticon.
Permettere di giocare l’avventura con personaggi diversi, e quindi con mosse e trasformazioni differenti, aumenta sicuramente il level design del titolo, lasciando però parecchie idee confuse all’interno della testa del videogiocatore. I capitoli sono spesso tra di loro mal collegati, facendo perdere spesso al videogiocatore l’idea di dove ci si trova ma soprattutto il filo della trama. Inoltre Transformers: Rise of the Dark Spark si presenta come un action-game davvero troppo frenetico e confusionario. In alcuni capitoli capiterà spesso di affrontare combattimenti estenuanti e decisamente snervanti, con nemici in enorme quantità che sarà spesso impossibile respingere a prescindere dal livello di difficoltà impostato. Il titolo risulta essere comunque divertente sotto diversi punti di vista. Sicuramente fondamentale a contribuire al level design è il fattore trasformazione: ogni Transformer ha infatti una propria trasformazione, una propria abilità ed un proprio aiutante. Il fattore positivo di giocare la storyline principale con diversi personaggi è sicuramente quello di provare tutte queste trasformazioni, che possono variare ad auto, macchine da guerra fino ad arrivare a veicoli volanti, quali aerei da caccia dotati di mitragliatrici che ci saranno veramente utili in diverse situazioni di gioco. Inoltre, come nel precedente capitolo, negli scenari di Transformers: Rise of the Dark Spark troveremo spesso dei terminali, che ci daranno la possibilità di cambiare continuamente la nostra arma principale e di assegnare diversi strumenti ai vari tasti del controller. Ottimo a nostro avviso è il fattore di personalizzazione, caratterizzato da un ingente numero di armi disponibili e di piccoli strumenti, quali granate, aiutanti e scudi protettivi che ci renderanno la vita decisamente più facile nei combattimenti. Ottima anche l’idea dell’introduzione delle cosiddette “Scatole Meccaniche”, delle scatole che, accedendo all’apposita voce nel menù di gioco, potremo aprire per trovare nuove armi, strumenti per migliorare rateo, potenza delle armi e qualità dello stesso personaggio giocabile, oltre che delle vere e proprie nuove abilità che potremo effettuare all’interno degli scenari di gioco. Un enorme difetto nel gameplay consiste anche in alcuni cali di framerate, soprattutto nelle fasi più coincitate dell’avventura. Abbiamo notato pesanti cali di framerate in alcune fasi di trasformazione in veicolo da parte dei Transformers. Muovendosi verso il lato sinistro o quello destro e contemporaneamente cambiando visuale, capiterà spesso assistere a dei movimenti caratterizzati da pesanti e fastidiosi scatti.
Transformers: Rise of the Dark Spark risulta essere su Playstation 3 un titolo fluido, caratterizzato da realistici movimenti di robot, ottimi anche durante la fase di trasformazione e di ritorno in modalità robotica. Inoltre Edge of Reality non si è affidata al recupero automatico della vita, preferendo inserire all’interno degli scenari di gioco dei “cubi energetici” che ci permetteranno di recuperare appieno le nostre energie.
Anche lato grafico Transformers: Rise of the Dark Spark non stupisce più di tanto. Su Playstation 3 è facile notare una grafica non eccezionale, scadente rispetto ad altri titoli della stessa vecchia generazione. Ben realizzati sono i personaggi principali e diverse ambientazioni di gioco, ricche di dettagli. Alcuni di questi dettagli però in lontananza risultano essere aflitti da gravi problemi di aliasing. Ottime inoltre le textures dei personaggi principali e dei nemici, ma soprattutto quelle dei veicoli, realizzati con minuziosità e grande fantasia. Parliamo insomma di un fattore grafico che non eccede, ma che nemmeno cade nell’oblio.
Transformers: Rise of the Dark Spark si attesta nella media dei moderni action-game, con 14 capitoli giocabili per una durata che varia dalle 8 alle 10 ore di gioco. Esperienza videoludica che è possibile incrementare grazie anche alla presenza di una modalità multiplayer online intitolata “Escalation”, grazie alla quale potremo divertirci in compagnia di altri giocatori in divertenti sfide. Potremo modificare la nostra arma principale, la nostra arma secondaria e scegliere il personaggio che più ci aggrada. Man mano che vincerete riceverete dei punti utili per scalare posizioni nella classifica.
Così come il precedente capitolo Transformers: Rise of the Dark Spark manca di un doppiaggio in Italiano. Parliamo tuttavia di un comparto sonoro buono, caratterizzato da dei realistici rombi delle armi. Ottimo è l’effetto che danno i motori dei veicoli, soprattutto le automobili che faremo sfrecciare all’interno delle ambientazioni di gioco. Strana e che potrebbe dar fastidio ad alcuni videogiocatori è la scelta di abbassare improvvisamente il volume qualora ci fosse un dialogo tra i personaggi all’interno dell’avventura. Di buon livello è invece la colonna sonora principale del titolo, davvero ben orchestrata e che garantisce tutto quello sprint e quella azione che sarà caratterizzante della storyline principale.